Francesco ai pentecostali: «Chiedo perdono per le leggi razziali»

Francesco ai pentecostali: «Chiedo perdono per le leggi razziali»
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Lunedì 28 Luglio 2014, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 13:12

la prima uscita da Roma di un Papa per fare visita a un pastore protestante quella di oggi a Caserta, col ritorno di Francesco nella citt campana - dopo la visita ufficiale di due giorni fa nel giorno della festa patronale di Sant'Anna - per incontrare in forma strettamente privata il pastore suo amico Giovanni Traettino e la comunità pentecostale da lui guidata, la «Chiesa evangelica della Riconciliazione».

Papa Francesco ha raggiunto la chiesa evangelica di Via Feudo di San Martino a Caserta accompagnato dal pastore evangelico Giovanni Traettino, che ha incontrato privatamente nella sua abitazione. Il Pontefice è stato accolto con un lungo applauso dai fedeli presenti all'interno della chiesa in ristrutturazione.

Papa Francesco, nel discorso ha parlato dell'unità che «è fondamentale» tra i cristiani, è il comandamento di Cristo». Secondo il Pontefice «bisogna cercare qualcosa di nuovo, superare i confini tra le Chiese cristiane, che non sono nate separate. Lo Spirito Santo fa la diversità nella Chiesa. La diversità è tanto bella, ma lo stesso Spirito Santo fa anche l'unità, così che la Chiesa è una nella diversità: per usare una parola bella, una diversità riconciliante. Lo Spirito Santo è armonia, armonia nella diversità, ha detto il Papa agli evangelici a Caserta.

Il Papa chiede perdone ai pentecostali per le leggi razziali. Papa Francesco ha chiesto «perdono» per le leggi razziali che perseguitarono gli evangelici durante il fascismo. Quelle leggi «sulla purezza della razza», ha detto Papa Francesco furono fatte da «quelli che hanno perseguitato e denunciato i fratelli pentecostali perchè erano quasi pazzi e rovinavano la razza. Io sono pastore dei cattolici e vi chiedo perdono per quello. Vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che sono stati tentati dal diavolo».

Il Pastore evangelico. «Con un solo gesto ha allargato la porta superando le complicazioni protocollari e andando direttamente al cuore delle relazioni umane accelerando la realizzazione di quello che appare come il sogno di Dio. Con uomini come lei c'è speranza per noi cristiani». Con queste parole il pastore della Comunità evangelica pentecostale di Caserta, Giovanni Traettino, ha accolto Papa Francesco in occasione dell'incontro in corso nell'edificio di culto in costruzione alla periferia Sud di Caserta. «Ci ha fatto un dono grande e inatteso - ha proseguito il pastore - un dono impensabile fino a poco tempo fa. A nome di tutti le dico che le vogliamo bene. Lei è venuto ad incontrare il fratello lì dov'è così com'è. E nel nostro caso si è dovuto sobbarcare due giorni di fatica. Ha voluto toccarci, abbracciarci, vederci di persona mostrando grande coraggio. Non si è accontentato di un documento, è venuto di persona. Questo è il terreno - ha concluso - su cui costruire ogni dialogo tra noi». Prima di cedere parola al Papa, Traettino e Francesco si sono stretti in lungo abbraccio.

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