Una Jeep Wrangler "moparizzata" apre la parata all'Euro Festival Harley Davidson di Saint Tropez

Jeep ed Harley Davidson, tutto
il fascino delle vere icone americane

di Giorgio Ursicino
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SAINT TROPEZ - Se le Rosse italiane, tornate stabilmente sul podio, sono il simbolo dei motori tricolori e il testimonial perfetto dei valori e della tecnologia del nostro Paese, non c’è alcun dubbio che Jeep e Harley Davidson rappresentino al meglio i muscoli, lo spirito libero e l’amore per l’avventura degli Stati Uniti d’America. Ferrari e Ducati accendono passione e performance, le icone Usa sono il biglietto da visita della robustezza e dell’inarrestabilità, dell’audacia e della determinazione.


I manager delle due prestigiose aziende globali con profondissime radici negli States hanno deciso di avvicinare i due brand, di partecipare agli stessi eventi, di condividere le manifestazioni. In realtà le due protagoniste si erano già scelte da sole. Si erano fatte scegliere degli entusiasti appassionati, spesso clienti soddisfatti di entrambi i marchi. Così, anche quest’anno Jeep sarà presente ai proverbiali raduni Harley Davidson, meeting spettacolari e unici che non hanno uguali sul palcoscenico planetario. Originalità e tecnologia che si miscela con emozione e tradizione, scelte meccaniche temerarie con look da urlo.

Delle vere opere d’arte su due ruote, quasi sempre profondamente diverse l’una dall’altra. La stagione 2015 è iniziata come meglio non si poteva, con la nona edizione dell’ormai famoso Euro Festival di Harley che porta le poderose due cilindri a colorare il tratto più esclusivo della Costa Azzurra e le affascinanti colline dell’entroterra di Saint Tropez ricoperte da vigne che generano un nettare profumato e corposo. Il feeling fra le regine delle due e delle quattro ruote è perfetto, le speciali versioni (“Stealth”, “Dark Side” e “Street Soul”) della Wrangler Rubicon made in Toledo aprono con naturalezza e cooperazione l’esclusiva sfilata delle signore di Milwaukee.

Difficile pensare che i biker più orgogliosi del globo lasciassero l’onore e l’onere ad auto o fuoristrada di altri brand. Nell’ambitissimo Village di Harley c’era l’area Jeep con un impegnativo percorso dove partecipanti e visitatori hanno potuto assaporare doti e qualità dell’intera gamma, dalla mitica Wrangler alla baby neonata Renegade, il primo modello della Casa prodotto fuori dagli States (vede la luce nel modernissimo impianto Fca di Melfi per essere esportata in tutti i continenti).

Poi le Jeep hanno dato spettacolo anche nell’off road “vero”, arrampicandosi con disinvoltura su salite proibitive e fondo scavato nella roccia. Cherokee e Renegade nelle versioni Trailhawk non hanno certo problemi ad affrontare percorsi impegnativi, ma è Wrangler la professionista del fuoristrada, il modello da cui nel 1941 è nata l’azienda e che è in grado di superare pendenze simili a quelle con cui Jeep è cresciuta nell’ultimo periodo superando, per la prima volta nel 2014, il milione di esemplari venduti in un anno. I numeri fanno impressione.

In patria ad aprile il brand è cresciuto (+20%) per il 19° mese consecutivo, con la Cherokee che ha fatto +27% e Wrangler +22%. Volumi più contenuti, ma crescita ancora più corposa in Europa: 18° mese di segno più di fila, triplicata la quota di mercato (da 0,2% a 0,6%), consegne +172% con picchi di +198% nel Regno Unito, +252% in Italia, +272% in Spagna e +438% in Francia. Discorso a parte la Renegade che lo scorso anno non c’era: ad aprile ne sono state immatricolate 4.600 unità in Europa e 4.200 negli Usa.

Non sono tanti i modelli che attraversano l’Atlantico in un numero così consistente. La produzione di Jeep è partita in Italia e in Brasile (a Pernambuco) e presto partirà anche in Cina per raggiungere nel 2018 il target di 1,9 milioni di veicoli l’anno. Wrangler, alla verde età di 74 anni, continua a crescere ed è molto probabile che quest’anno supererà per la prima volta le 200 mila consegne. Audace, avventurosa, determinata, con un design originalissimo e una motricità formidabili, il segreto del successo di Wrangler è l’originalità.

I parafanghi a trapezio che escono dal corpo vettura, la griglia a sette feritoie che ricorda la mitica Willys nata per combattere, caratteristiche tecniche inimitabili. L’angolo di attacco è di 35°, quello di uscita di 28°, l’altezza da terra raggiunge i 23 cm, la “capacità di guado” supera i 76. Oltre le misure ci sono le chicche meccaniche: il 2.8 turbodiesel (è made in Italy) da 200 cavalli, il cambio automatico a 5 rapporti, il blocco al 100% di tutti i differenziali, la possibilità di staccare le barre antirollio per aumentare l’escursione delle sospensioni. E poi un’offerta unica di customizzazione e personalizzazione, soprattutto con gli accessori originali Mopar. Proprio come le Harley Davidson.

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Mercoledì 27 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 10-06-2015 22:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA