Valentino Rossi (Yamaha) e Marc marquez ( Honda)

Assen, il capolavoro di Valentino Rossi:
duello con Marquez e leader del mondiale

di Gianluigi Giannetti
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ROMA - Rifila il solito boccone amaro al rivale di turno, con i vecchi nemici di antichi duelli che passeggiano ormai da pensionati per i box o twittano da casa malinconici. Valentino Rossi domina per la nona volta in carriera il Gp di Olanda sul circuito di Assen e allunga a 10 punti il vantaggio sul compagno di squadra Jorge Lorenzo in classifica mondiale, uscendo indenne da un contatto durissimo all'ultima curva con Marc Marquez. Dell'ennesimo corpo a corpo del pesarese se ne parlerebbe come di un caso, ma è solo un copione già visto, e già vinto, un tassello verso il titolo iridato. Inevitabilmente il decimo.

CORSA A DUE
Dopo la pole position conquistata con il nuovo record della pista venerdì, al via il Dottore non cede un centimetro a nessuno, chiude la prima curva in testa e lascia a Marquez la formalità del sorpasso su Aleix Espargaro. La Suzuki non è ancora tanto consistente in gara quanto veloce in prova. Il campione del mondo su Honda agguanta la scia di Rossi, tallonandolo fino al duello che verrà da lì a quindici giri.

Lorenzo in quattro curve passa da ottavo a terzo, un parcheggio di lusso fino al traguardo, dove si presenta con un distacco di quindici secondi. Imbarazzo puro per il primo protagonista del secondo mondo. Molto dietro c'è bagarre, Pedrosa fatica molto a causa di un incidente in prova, mentre Andrea Iannone fa ritmo e sorriso, quarto all'arrivo, con l'altra sponda Ducati targata Dovizioso che incassa il dodicesimo posto. Di crisi tecnica non si parla perché è banale, visto che altrove si fa teatro.

LEONI
C'è stato più di un duello, e un sorpasso non bastava, ma è cominciata così a sette giri dalla fine, al ritmo veloce di tempi da qualifica. Marquez rompe gli indugi e supera Rossi. La reazione scatta tre tornate dopo, con Valentino che non aveva perso ritmo e agguanta la prima posizione sopravanzando lo spagnolo con decisione e facilità disarmanti. Poi un duetto in stile francobollo fino al tornante esatto che precede il traguardo.

«UNA BOTTA LA DÀ SEMPRE...»
Marquez infila Rossi all'interno, poi le moto si toccano pesantemente e il Dottore viene catapultato fuori a tagliare l'ultima curva, salvo ritrovarsi in rettilineo a passare per primo sotto la bandiera a scacchi. Un film già visto, duello dal sapore antico. Lontano da Assen, ad esempio, c'è Max Biagi, rivale di Valentino a pelle e in pista per un quinquennio almeno, che oggi medita e rimugina un rientro stabile in superbike. Stoner è il pensionato di lusso che ancora si tiene la sbornia del sorpasso nel cavatappi di Laguna Seca nel 2008. Poi Sete Gibernau, incollato alla Tv, vecchio compagno di Rossi protagonista di un duello a sportellate quasi identico nel lontano gran premio di Jerez del 2005.

Sono in troppi gli ex che nel corpo a corpo di Assen hanno visto una replica, ma per il peso mediatico da primo attore che ha Valentino nella Motogp, neppure a Livio Suppo, team principal della Honda di oggi, è sembrato opportuno farne un problema o pretendere una squalifica. «Valentino è stato avvantaggiato ma c'è da dire che Marc entrando in quella maniera l'ha toccato. Pari e patta». Chiedere poi al campione di Tavullia una sua versione è come ammettere che al mondo non esistano dubbi. «Lui ha cercato di infilarsi ma io ero già in traiettoria e quindi sono stato costretto a tagliare la chicane. Lui, però, una sportellata te la dà sempre... Cosa avrei dovuto fare, sparire? A parti invertite ci avrei provato anche io». Assen ringrazia. Tempio del motociclismo, ieri da leoni al Colosseo.

La classifica mondiale: 1. Rossi 163 punti; 2. Lorenzo 153; 3. Iannone 107; 4. Marquez 89; 5. Dovizioso 87; 6. Smith 77; 7. Crutchlow 57; Espargaro 56; 9. Vinales 52; Pedrosa 47.


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Domenica 28 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 30-06-2015 18:33
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