La nuova Peugeot 308 sw durante la prova su strada

Peugeot 308, il Leone in abito lungo:
ora è anche wagon l'Auto dell'Anno 2014

di Giampiero Bottino
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LE TOUQUET - Le declinazioni station wagon delle varie Golf, Opel Astra, Ford Focus e Kia cee'd, che guidano le classifiche di vendita delle familiari di segmento C, devono stare attente: scende in campo una rivale determinata a farsi valere.


Arriva dalla Francia con una carta d'identità di tutto rispetto: la Peugeot 308 SW affianca la berlina che in aprile è stata incoronata a Ginevra «Auto dell'anno 2014», conquistando il più ambito dei riconoscimenti automobilistici a livello continentale.

Con la capofamiglia la new entry condivide le tante innovazioni che hanno avuto un ruolo decisive nell'orientare le scelte della giuria: dal grande display centrale da 9,7" al piccolo volante che assieme alla posizione rialzata del cruscotto i-Cockpit migliora la visibilità degli strumenti principali, tra cui il contagiri con la lancetta che ruota in senso antiorario è una soluzione inedita ma a nostro avviso anche troppo stravagante.

Restando a valutazioni squisitamente soggettive come quelle che riguardano il look, la linea ci sembra persino più filante ed equilibrata rispetto alla berlina della quale è più lunga di 38,2 cm (in tutto, 4,585 metri). La sportività della silhouette deve molto al tetto spiovente e al montante posteriore fortemente inclinato in avanti. Sono scelte stilistiche che non hanno penalizzato la capacità di carico di 660 litri (primato di categoria) che salgono a 1.775 abbattendo gli schienali posteriori con un unico, semplice movimento e ottenendo, grazie alla configurazione «Magic Flat», un grande bagagliaio dal pavimento perfettamente piatto.

L'esterno della 308 station wagon è impreziosito dal disegno aggressivo dei gruppi ottici anteriori che valorizzano il frontale allineato al nuovo corso stilistico del brand e si caratterizzano per le «sopracciglia» a Led che costituiscono la firma luminosa della vettura. È comunque disponibile (di serie sull'allestimento Allure) la soluzione Full Led in cui ciascun proiettore è costituito da 31 diodi luminosi, mentre 48 sono quelli inseriti nelle luci posteriori, anch'esse dal disegno inconfondibile. Molto elegante il profilo cromato che racchiude in un'unica cornice i tre finestrini laterali.

Come sulla berlina, l'abitacolo è in piena sintonia con la nuova filosofia della qualità: materiali, assemblaggi e finiture non prestano il fianco a critiche di sorta, mentre la plancia appare insolitamente sgombra grazie al display touch screen la cui capacità di gestire un elevato numero di funzioni ha consentito di eliminare pulsanti e interruttori per mettere davanti agli occhi dei passeggeri una superficie pulita e di moderna linearità.

Rispetto al modello precedente, la nuova station del Leone è più lunga di 8 cm e più bassa di 6, proporzioni che determinano una presenza su strada più importante. La prova svoltasi nella regione del Pas de Calais, laddove la distanza tra il continente e la Gran Bretagna diventa minima, ha evidenziato le eccellenti doti dinamiche della vettura che è agile, precisa e prevedibile nelle reazioni, brillante in tutte le condizioni grazie a una gamma di motori moderni ed efficienti. Un comportamento impeccabile il cui maggior merito - al di là del baricentro abbassato di 2 cm che pure dà il suo contributo - va ascritto alla nuova piattaforma modulare EMP2 del gruppo Psa.

A proposito di dinamica, non si può prescindere dall'offerta delle motorizzazioni, tra le quali ai già noti 1.6 HDi da 92 cv ed e-HDi con Stop&Start da 115 cv si aggiungono le moderne unità dell'arsenale tecnologico del gruppo francese come il 2.0 BlueHDi da 150 cv e il 3 cilindri 1.2 e-THP da 130 cv, un turbo che ci ha impressionato e divertito con prestazioni brillanti, grandi accelerazioni, funzionamento silenzioso e assoluta assenza di vibrazioni. Un'unità a benzina che rivaleggia con i diesel proprio sul loro terreno preferito - quello della coppia generosa e del correlato piacere di guida - dimostrando che il downsizing, se ben interpretato, è vincente anche quanto a efficienza, visto che il 3 cilindri vanta consumi ridotti fino al 21% rispetto a un propulsore di analoga potenza di precedente generazione.

È un motore che in circuito è riuscito a percorrere 1.810 km con un pieno alla velocità media di 57 km orari, con un consumo confermato ufficialmente dall'Utac di 2,85 litri ogni 100 chilometri. Tanta efficienza è abbinata a un temperamento che la 308 SW evidenzia con una novità assoluta, destinata a migrare sulla berlina e disponibile come opzione anche con il TDi da 150 cv: il Driver Sport Pack che si attiva premendo il tasto Sport sulla consolle centrale per modificare in senso sportivo l'atteggiamento della vettura. Migliorano così la reattività di cambio, motore, servosterzo e freni, la sonorità del motore diventa un piacevole rombo, la colorazione del quadro strumenti passa al rosso (diventando in realtà un po' meno leggibile) e il display sostituisce l'indicazione digitale della velocità con i parametri del comportamento dinamico (potenza erogata, accelerazione trasversale e longitudinale, pressione del turbo).

In termini di rispetto ambientale, a dare l'esempio sono però i motori a gasolio della nuova famiglia BlueHDi, denominazione che in Peugeot identifica i motori Euro 6: il 2.0 da 150 cv che abbiamo provato nella versione abbinata al nuovo cambio automatico promette per esempio - con il cambio manuale - emissioni di CO2 di 99 g/km. Ancora poco rispetto agli 85 g/km dell'1.6 da 120 cv che sulla wagon arriverà dopo il lancio ma che, provato sulla berlina, ha dato la sensazione di essere la proposta più equilibrata nel ventaglio dei diesel.

Sono dati che non evidenziano solo l'eccellenza dei propulsori Peugeot, ma anche la drastica cura dimagrante che ha consentito alla 308 SW di perdere bel 140 chili rispetto al modello precedente. Metà del risultato è imputabile alla piattaforma EMP2, il resto agli interventi su tutta la componentistica della vettura che introduce nella gamma 308 un'ulteriore novità: il sistema di parcheggio automatico che effettua anche le manovre a pettine, e non solo quelle relative alla sosta parallela al marciapiede.

In Italia il lancio commerciale programmato per il 9 giugno prevede una gamma articolata negli allestimenti Access, Active e Allure, il più ricco che nel caso della berlina rappresenta il 50% delle vendite, oltre alla versione Business pensata per le esigenze delle flotte. Il listino parte dai 19.300 euro del 3 cilindri e-THP nella declinazione da 110 cv per arrivare ai 28.550 della 2.0 BlueHDi da 150 cv con il nuovo cambio automatico Quickshift a 6 marce che durante il test è sembrato rapido ma non sempre fluido. In Europa questo cambio sarà disponibile da luglio anche con i motori Pure Tech a benzina, mentre in Italia - dove nello stesso mese sbarcherà il BlueHDi da 120 cv - ogni decisione sulla sua disponibilità è legata alla valutazione sulla possibile accoglienza di un mercato nel quale la cultura del «senza frizione» stenta ancora a farsi largo.

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Giovedì 24 Aprile 2014 - Ultimo aggiornamento: 30-04-2014 17:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA