Expo, il nobel Amartya Sen: «La fame è soprattutto un problema economico»

Expo, il nobel Amartya Sen: «La fame è soprattutto un problema economico»
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Venerdì 15 Maggio 2015, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 10:09
Edison Open 4Expo ha aperto oggi a Milano, ospitando il premio Nobel per l’economia, Amartya Sen. L’economista indiano, insignito da oltre 100 lauree honoris causa, ha inaugurato il ciclo di appuntamenti sui grandi innovatori dell’economia, curato insieme alla Fondazione Edison, con un incontro dal titolo “Famines and food security: sustainability and crisis”. L’intervento del Professor Sen è il primo degli appuntamenti di Edison Open 4Expo con gli innovatori del pensiero economico.



La riflessione di Edison sul tema dell’innovazione proseguirà per i prossimi sei mesi con l’obiettivo di produrre un charter dell’Innovazione. L’intervento di Sen, accanto a quello di ricercatori, startupper maker digitali e di quanti vogliono rimettere il Paese sui binari del progresso, sarà il lascito di Edison al Paese dopo Expo .



E questa mattina, a Palazzo Edison, Amartya Sen ha invitato a non gestire il documento contenente la proposta del Governo italiano sul tema di Expo Milano 2015, come se fosse «una soluzione algoritmica del problema» legato al tema di Expo, cioè nutrire il pianeta. Per l'economista indiano, insignito di oltre 100 lauree honoris causa il problema della fame nel mondo «non è legato solo alla mancanza di cibo, ma è soprattutto un problema economico, politico, culturale e sanitario».



A Expo, dice Sen, sarebbe meglio parlare di fame, perché il cibo c'è. Nel mondo, spiega, il problema è legato al fatto «che le persone non possono avere il cibo. È una questione di fame, non solo di produzione di cibo, nè di scorte. Il problema è la povertà». Il problema, dunque, è soprattutto economico. La produzione alimentare, nei decenni, è cresciuta «molto più della popolazione». Quello che deve crescere ora, spiega Sen sono «i redditi delle popolazioni, per mettere in condizioni le persone di comprare cibo».



E, per spiegare meglio quel che intende chiama in causa la 'suà India dove, soprattutto durante la dominazione britannica il lavoro sul riso «è stato dettato dalle classi dirigenti, con poca attenzione alla popolazione.
Si è puntato più alla qualità che alla quantità. In Cina, invece, è avvenuto il contrario e il risultato è che oggi la qualità del riso indiano è superiore, ma la produzione cinese è molto incrementata».




«Caro Professor Sen - ha scritto in una lettera il premier Matteo Renzi - le sue ricerche in economia politica hanno segnato la seconda parte del XX secolo, collocandola tra i massimi economisti che hanno fatto la storia di questa scienza sociale. Infatti, Lei ha unito alla capacità di penetrazione teorica dei problemi la sensibilità politica e sociale su temi di grande rilevanza per lo sviluppo. Così lei, professor Sen, ha dato contributi fondamentali ai temi del benessere, delle scelte sociali, dello sviluppo e del sottosviluppo, delle cause delle carestie, di etica e di diritti umani, sempre con una forte ispirazione umanitaria. Ed è per questo che noi tutti in Italia l'ammiriamo e le siamo riconoscenti».



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