Profughi ucraini ospitati dalle famiglie, ecco il portale per avere i 300 euro: come funziona e cosa bisogna fare

La quota è di 300 euro a rifugiato adulto e di 150 euro per ogni minore

Profughi ucraini
di M.A.
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Martedì 3 Maggio 2022, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 00:49

Ci sono voluti più di due mesi, ma ora si può. Il Dipartimento della Protezione civile ha reso disponibile sul suo sito internet la piattaforma online per richiedere il contributo dello Stato destinato ai profughi ucraini regolarmente registrati sul territorio. Si parla dei “famosi” 300 euro a rifugiato adulto e di 150 euro per ogni minore. Il tutto per tre mesi: quindi 900 euro per gli adulti e 450 euro per i minori. È una misura fondamentale per consentire alle famiglie ospitanti (in Friuli si parla dell’80 per cento del sistema dell’accoglienza) di continuare ad assistere i rifugiati ucraini senza per questo doversi sobbarcare costi unitari che arrivano quasi a mille euro. L’accesso al portale è semplice e dev’essere il singolo rifugiato a muoversi con le sue credenziali.

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La condizione minima è quella di aver presentato domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea.

Per richiedere il contributo si ha bisogno del codice fiscale, di un cellulare e una email. In base al tempo trascorso tra la domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea e la richiesta che si presenta sulla piattaforma, il contributo potrà essere riconosciuto per una quota mensile, per due quote mensili o per l’intero ammontare. La richiesta del contributo può avvenire entro il 30 settembre 2022. Per ottenere una quota mensile del contributo si deve essere o essere stato in autonoma sistemazione (non assistito in strutture finanziate dallo Stato italiano) per almeno dieci giorni nell’arco del mese. Sulla base di questo requisito, si può richiedere tre quote mensili a partire dalla data riportata sulla ricevuta di presentazione della domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea. È un punto chiave, perché dal sistema dei contributi di questo tipo sono esclusi tutti i profughi che al momento sono ospitati dalla rete di alloggi allestita dalle Prefetture. La misura è rivolta a chi si trova nelle famiglie. 

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LA RISCOSSIONE


Il passo numero uno corrisponde alla registrazione sulla piattaforma della Protezione civile nazionale. Poi, però, deve arrivare il momento di riscuotere la somma. Dopo la prima fase, si riceverà un sms di Poste Italiane. Da quel momento si potrà ritirare il contributo. Di norma se si richiede il contributo fino al giorno 20 del mese, si potrà ricevere il contributo nei primi dieci giorni del mese successivo. Quanto alle modalità operative, si potrà ritirare il contributo, in contanti, in qualsiasi sportello postale. Si deve ricordare di portare con sé il documento di identità con cui si è presentato domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea e la ricevuta della domanda rilasciata dalla Questura, dove è indicato il codice fiscale. Da quando si riceve l’sms di Poste Italiane si hanno due mesi di tempo per riscuotere il contributo. Non è possibile agire con una delega: il contributo dev’essere ritirato personalmente.

 

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