Philip Morris taglia i prezzi del "tabacco riscaldato"

Eugenio Sidoli, ad di Philip Morris
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Sabato 6 Aprile 2019, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 16:05
Philip Morris Italia ha abbassato di mezzo euro il prezzo dei prodotti a tabacco riscaldato. Una scelta in controtendenza, ma che per l’azienda «è coerente con la visione di costruire un futuro senza fumo. Vogliamo rimpiazzare i prodotti combusti con tabacco riscaldato e sigarette elettroniche – spiega Eugenio Sidoli, presidente della filiale italiana del colosso del tabacco – e in linea con questo obiettivo, abbiamo deciso di ritoccare il prezzo degli sticks per rendere accessibile a tutti i fumatori italiani il nostro nuovo prodotto. Riteniamo giusto che gli incentivi introdotti sui prodotti alternativi alle sigarette alla fine del 2018 vengano riconosciuti ai fumatori». Non una mossa per aumentare il numero dei fumatori, ma al contrario, spiega Sidoli, «un modo per incentivare 12 milioni di fumatori Italiani ad abbandonare le sigarette, delle quali invece abbiamo aumentato il prezzo, per passare ad alternative migliori, il cui prezzo è comunque al di sopra del prezzo minimo di sigarette e trinciati oggi disponibili». «Non iniziare a fumare, o smettere del tutto, rappresentano certamente la migliore scelta – ammette il manager – ma la realtà è molto più complessa».
Nonostante le politiche antifumo - ragiona il manager - il numero dei fumatori in Italia è rimasto costante negli ultimi anni. «A tutti questi fumatori vogliamo offrire un’alternativa che è sicuramente migliore della loro sigaretta, e che già oggi ha convinto oltre mezzo milioni di italiani. Siamo anche convinti che questa missione rappresenti un esempio in cui la strategia di business, le aspettative sociali e – molto importante – gli interessi dei fumatori siano in armonia».
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