Fed, Powell: usciamo dall'emergenza ma serve attenzione

Fed, Powell: usciamo dall'emergenza ma serve attenzione
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Agosto 2021, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 21:33

La Fed «sta riponendo gli strumenti di emergenza» attivati per contrastare l'impatto della pandemia. Ma la variante Delta, con effetti economici la cui portata è ancora difficile da valutare, imporrà alla banca centrale americana di «osservare con attenzione» gli sviluppi economici. Jay Powell, il presidente della Fed al centro dell'attenzione data l'ipotesi che venga rimpiazzato dall'amministrazione Biden alla scadenza del suo mandato ormai prossima, non si sbilancia troppo sul 'tapering', la riduzione degli acquisti di bond che alcuni membri della Federal Reserve sembrano avvicinare: meglio aspettare fine mese per il simposio che ogni anno la Fed tiene a Jackson Hole, in Wyoming, per dare risposte agli investitori.

Ma se c'è un segnale che arriva dal suo 'town hall' con studenti e insegnanti, nel quale ha risposto a una serie di domande sull'istituzione che guida, l'economia americana e l'impatto della pandemia, è quello della cautela. Non possiamo ancora dichiarare vittoria, ancora «non abbiamo superato» la crisi indotta dalla pandemia, avverte Powell. Il settore dei servizi, il più colpito dalla pandemia, necessita ancora di sostegni per l'occupazione.

«Il Covid come vedete è ancora con noi, e continuerà ad essere così ancora per un pò», dice il presidente della Fed notando come nel giro di due mesi la situazione degli Usa, ancora due mesi fa all'avanguardia nel contrastare la pandemia, ora è di ritardo rispetto ad altri Paesi.

La ripresa «è lungi dall'essere completa». Colpa della frenata delle vaccinazioni e della variante Delta, che avrà un impatto economico con una portata che è ancora presto per valutare. Aria di normalizzazione della politica monetaria, insomma, ma con molta più cautela rispetto alle uscite di alcuni esponenti della Fed. Appena una settimana fa, il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic aveva detto che la banca centrale dovrebbe ritirare i propri acquisti di titoli in caso di una «forte ripresa dell'occupazione per un mese o due, agendo molto più in fretta che in passato».

Gli ha fatto eco due giorni fa la responsabile della Fed di San Francisco Mary Daly, secondo cui la riduzione degli acquisti di titoli obbligazionari potrebbe scattare prima della fine dell'anno. «È proprio quello che penso», ha detto nel corso di un'intervista concessa al Financial Times. In linea con i due esponenti del Comitato Federale della Banca Centrale Usa anche altri membri che si sono espressi nelle ultime settimane. L'appuntamento è ora a Jackson Hole dal 26 al 28 agosto: in assenza della presidente della Bce Christine Lagarde vedrà tutti i riflettori sulla Fed. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA