Plastica, nasce network per un ciclo più sostenibile

FAIR PLASTICA ALLIANCE, UN NETWORK PER RENDERE IL CICLO DELLA PLASTICA PIU EQUO E SOSTENIBILE
di Federica Simone
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Lunedì 3 Giugno 2019, 16:37
Nasce Fair Plastic Alliance, un'iniziativa per combattere la sfida ambientale lagata alla cattiva gestione del riciclo della plastica. Fanno parte di questo network Serioplast, azienda internazionale che si occupa della produzione di plastica per conto delle principali multinazionali globali, Oxfam e Cesvi, organizzazioni non profit impegnate da anni in progetti di rafforzamento delle capacità locali e di sviluppo economico e comunitario e infine WeCyclers, una startup nigeriana capace di implementare un modello innovativo e sostenibile di raccolta con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori. Prendono parte a questo progetto anche numerose cooperative di base, che riuniscono i lavoratori informali del settore per offrire opportunità di sviluppo e una vita dignitosa.

Si fondono in questo modo attori profit e non-profit internazionali  con l’obiettivo di sviluppare una filiera di produzione della plastica riciclata equa e inclusiva, che dia l’opportunità di un lavoro pienamente riconosciuto ai cosidetti raccoglitori della plastica. Uomini, donne e bambini che letteralmente raccolgono la plastica, lavorando in condizioni disumane e poco dignitose. Lo scopo è di trasformare questo materiale da rifiuto a risorsa economica e sociale, allo stesso tempo si ridurebbe anche il devastante impatto dell’attuale sistema di smaltimento. L’idea di questo network è nata a partire da esperienze concrete in Sud Africa e in Nigeria, che hanno portato alla creazione di opportunità economiche per migliaia di raccoglitori della plastica e alla sperimentazione di un modello di maggiore integrazione nella filiera di riutilizzo e riciclo di questo materiale. 

Ogni anno si producono circa 350 milioni di tonnellate di plastica e 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono versate in mare dai fiumi. Un'emergenza per il nostro pianeta se si considera che solo il 15% della produzione di plastica mondiale viene effettivamente riciclata. Un buon 25% viene bruciato in inceneritori o termovalorizzatori, mentre il restante 60% finisce in discarica o disperso nell’ambiente. Secondo le stime delle Nazioni Unite entro il 2050 gli oceani conterranno più rifiuti plastici che specie viventi. 

«La Fair Plastic Alliance intende affrontare in modo innovativo le problematiche ambientali e sociali generate dalla plastica, facendo leva sull’inclusione attiva dei lavoratori informali. Questo è possibile adottando un modello di business che rimetta questi lavoratori al centro. Un modello in cui gli investitori rinunciano ai dividendi e reinvestono i profitti per l’inclusione e lo sviluppo delle comunità locali garantendo la sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’attività e dando impulso ad una trasformazione dal basso, sostenuta e supportata dalla filiera industriale», ha commentato Delia Innocenti amministratrice delegata di Serioplast.

«Ho creato WeCyclers, convinta che togliere dall’informalità migliaia di raccoglitori di rifiuti della mia città, Lagos, facesse bene all’aria che respiriamo, alla salute e alla dignità del lavoro con i suoi 25 milioni di abitanti, soffre di un cronico inquinamento da rifiuti sversati ovunque e senza regole per strada. Grazie alla nostra realtà, la plastica qui è diventata per tanti lavoratori una risorsa che consente di mandare i figli a scuola, avere un reddito stabile, curarsi»,aggiunge Bilikiss Adebiyi Abiola cofondatrice di "WeCyclers".
 
E proprio sull’aspetto corale dell’alleanza si esprime Benedetta Gualandi, programme manager per Oxfam Sud Africa: «Stiamo sperimentando un modello innovativo di fare sviluppo attraverso la partecipazione delle comunità di base, della società civile, del settore privato e del governo locale e nazionale; una partnership forte dove ogni stakeholder riconosce il proprio ruolo e mette a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse in maniera complementare». 

La Fair Plastic Alliance è aperta a tutti coloro che si riconoscono nel suo modello operativo di promozione di un’economia equa e circolare: imprese, Ong, cooperative, associazioni e rappresentanze degli stakeholder del settore della plastica. L’obiettivo è anche stimolare la nascita di un dibattito che coinvolga le multinazionali che utilizzano plastica per gli imballaggi, i policy maker, le comunità locali e i consumatori. 

 
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