Parola d'ordine la concertazione - ha detto la numero uno dell'FMI - che la definisce la "medicina migliore" per assicurare che i problemi economici causati dal coronavirus siano di breve durata.
Ricordando che in piena crisi finanziaria, nel 2009, il G20 lanciò stimoli di bilancio pari al 2% del PIL mondiale, che oggi equivalgono a 900 miliardi., ha ammesso che "c'è ancora molto da fare", alla luce dei danni che ha già provocato l'epidemia.
"La quarantena e la distanza di sicurezza vanno bene" per la tutela della salute pubblica - ha spiegato - ma "l'esatto opposto è necessario per mettere al riparo l'economia mondiale".
"Molti governi hanno già assunto misure significative ma chiaramente serve di più", ha riconosciuto la numero uno del FMI, sottolineando che "un'azione coordinata è essenziale per rafforzare la fiducia e dare stabilità all'economia",.
Commentando positivamente l'intervento all'unisono delle banche centrali, il Direttore del FMI ha riconosciuto che interventi concordati "possono sostenere la domanda e la fiducia, assicurando il flusso di credito all'economia, assicurando liquidità sui mercati finanziari nazionali e internazionali".
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