I certificati anagrafici e di stato civile, resi disponibili da Anpr - la banca dati di cui è titolare il ministero dell’Interno - potranno essere richiesti direttamente agli sportelli degli uffici postali nei Comuni fino a 15.000 abitanti.
E’ un colpo durissimo alla burocrazia quello assestato ieri dal decreto, firmato dal ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, di concerto con il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, che disciplina le modalità tecniche per l’erogazione del servizio da parte di Poste Italiane che, in questi giorni, sta avviando la fase di sperimentazione. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante è infatti in prima linea, proprio con il progetto Polis, sul fronte della semplificazione della vita dei cittadini.
Certificati anagrafici alle Poste
Ed entro marzo - si spiega - su tutta la rete dei 7 mila uffici postali si potrà chiedere allo sportello tutti i certificati anagrafici (stato civile, nascita, residenza), i servizi Inps (cedolino pensione), la certificazione unica e gli atti giudiziari.
LE MODALITÀ
Tornando al decreto del governo, viene ulteriormente potenziato - si legge in una nota del ministero della Pa - un servizio già avviato nei mesi scorsi, con l’installazione in alcuni uffici postali del Paese di appositi ‘totem’, postazioni automatiche dalle quali i cittadini, con l’utilizzo della Carta d’identità elettronica o dello Spid, possono scaricare in autonomia i certificati anagrafici e di stato civile». L’iniziativa vuole consentire alla Pubblica amministrazione di essere più vicina alle esigenze della comunità, In linea, con il progetto “Polis - Case dei servizi di cittadinanza digitale”, voluto da Del Fante e varato a gennaio del 2023.
«Attraverso l’utilizzo della capillare rete degli uffici postali sul territorio questo innovativo strumento - ha spiegato il ministro Piantedosi - ci consente di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato gli enti locali vengono sollevati da attività amministrative, potendo in tal modo dedicare maggiori risorse a compiti operativi, e dall’altro viene data la possibilità ai cittadini di accedere, con ancora maggiore facilità, ai servizi della Pubblica Amministrazione».
Sulla stessa linea il ministro Zangrillo: sfrutteremo al massimo i vantaggi che tecnologia e digitalizzazione ci offrono. L’obiettivo è migliorare i nostri servizi, per renderli sempre più efficaci ed efficienti, al passo con i tempi e in linea con le esigenze di cittadini, famiglie e imprese. Perché la burocrazia venga vissuta ogni giorno come una opportunità e non come un ostacolo». «Questo è un esempio lampante di come la tecnologia possa essere impiegata per semplificare la vita dei cittadini, specialmente in aree meno urbanizzate, contribuendo così a ridurre il divario digitale», ha commentato Butti.