L'inflazione continua a svuotare i carrelli al supermercato, mentre esplode lo scontro tra commercianti e produttori sul 'trimestre salva-spesà voluto dal governo. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, per ora dovrà avanti solo con le associazioni della distribuzione moderna e del commercio, convocate alle 9 e 30 di domani mattina per firmare una dichiarazione congiunta. Le parti vi si impegnano a raggiungere l'intesa vera e propria entro il 10 settembre, per offrire dal primo ottobre al 31 dicembre un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati. La modalità di adesione sarà flessibile, nel rispetto della libertà d'impresa.
Fin dall'inizio della giornata, la trattativa è apparsa in salita, con il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che ha accusato l'industria della trasformazione di non voler firmare con «argomentazioni pretestuose e strumentali» e ha manifestato la volontà di ricercare comunque «possibili forme che consentano di contrastare l'inflazione, a tutela di famiglie e consumi». È intervenuto anche il ministro Urso, su Twitter, richiamando a «uno sforzo comune» contro l'inflazione.
L'attenuarsi dell'inflazione negli ultimi mesi ancora non si riflette sulle vendite. Le ultime statistiche su questo fronte arrivano dall'Ocse e mostrano che a giugno nei Paesi dell'area la crescita dei prezzi è scesa al 5,7% dal 6,5% di maggio e anche in Italia c'è stata una decelerazione al 6,4% dal 7,6%. A questa ha seguito, secondo le stime preliminare dell'Istat diffuse nei giorni scorsi, un'ulteriore frenata al 6% a luglio. L'inflazione è, di fatto, dimezzata rispetto ai picchi dell'autunno scorso ma ancora i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, vedono rincari a due cifre. A fronte di dati sui consumi definiti «disastrosi» dalle associazioni di consumatori, Assoutenti calcola che le famiglie stanno tagliando consumi per 1.075 euro annui a famiglia. Poi, in una nota congiunta con Federconsumatori e Adoc esprime rammarico per la rottura della trattativa Ministero delle Imprese - GDO - aziende produttrici e chiesto un incontro urgente. Anche l'Unione nazionale consumatori definisce i numeri sulle vendite al dettaglio «pessimi» e interviene sull'eventuale trimestre salva-spesa. In questo caso, però il presidente Massimiliano Dona parla di pericolo scampato e si dice entusiasta perché l'intesa con produttori e distributori sarebbe stata «una pubblicità ingannevole che ci saremmo riservati di denunciare all'Antitrust». Sono all'insegna della preoccupazione anche i commenti ai dati Istat delle associazioni del commercio, da Federdistribuzione a Cna e Confesercenti che sottolinea come lo scenario negativo sui consumi si protragga da più di un anno, e pesi soprattutto sui negozi che hanno registrato un crollo del volume di vendita del 6% nei primi sei mesi dell'anno. L'ufficio economico di Confcommercio, infine, vede nei consumi deboli un segnale coerenti con la riduzione del Pil nel secondo trimestre registrata dall'Istat.