Le mamme lavoratrici, quelle che hanno da due figli in su, a partire da gennaio avranno un extra in busta paga. Tutti i contributi a carico dei lavoratori, pari al 9,19 per cento, saranno versati all’Inps dallo Stato e non più dalle stesse lavoratrici. Questo significa che gli stipendi netti aumenteranno. Di quanto? I conteggi li ha fatti l’Upb, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Il bonus
La norma introdotta in manovra, prevede un tetto massimo a questa decontribuzione di 30 mila euro l’anno.
I congedi
Non è l’unica misura a favore della natalità. Tra le norme inserite nella manovra c’è anche l’aumento della copertura dei congedi parentali fruiti fino al sesto anno di vita del bambino. Alla misura specifica già prevista per un solo mese, pari all’80 per cento della retribuzione, si aggiunge una misura specifica, pari al 60 per cento della retribuzione, per un altro mese. Dunque, dopo i primi cinque mesi pagati al 100 per cento dello stipendio, ce ne sarà uno pagato all’80 per cento e poi uno successivo pagato al 60 per cento invece che al consueto 30 per cento. Durante la discussione in aula, Maurizio Lupi di Noi Moderati, ha ribadito che l’obiettivo è arrivare ad altri 5 mesi retribuiti tutti all’80 per cento.