Banche, rimborsi automatici per chi guadagna meno di 35 mila euro

Banche, rimborsi automatici per chi guadagna meno di 35 mila euro
di Jacopo Orsini
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Martedì 9 Aprile 2019, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 14:26

Il provvedimento per rimborsare i risparmiatori rimasti impigliati nei crac delle banche arriva oggi in Consiglio dei ministri. Non si può rinviare oltre, ha detto ieri il premier Giuseppe Conte: «C'è gente che soffre e che aspetta», ha spiegato nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con le associazioni dei consumatori rispondendo a chi chiedeva tempo per valutare le misure. I rimborsi viaggeranno su un doppio binario: chi ha un reddito medio-basso, cioè il 90% dei circa 200mila truffati secondo i calcoli del governo, potrà accedere a un risarcimento forfettario diretto (il 30% del capitale investito fino a 100mila euro per le azioni e il 95% per le obbligazioni).

Mentre nel restante 10% dei casi (che riguardano investitori più grandi che avevano messo in titoli delle banche fallite cifre più consistenti) le richieste di ristoro dovranno passare al vaglio di un arbitrato semplificato. Sono questi i punti cardine della proposta presentata ieri da Conte alle associazioni dei consumatori.

Il provvedimento, che non è stato approvato da 2 delle 19 organizzazioni presenti al tavolo, di fatto sancisce il via libera alla linea portata avanti dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, per evitare di incappare in una bocciatura della commissione europea. Il criterio di selezione si è reso necessario per evitare le obiezioni dell'Unione, contraria a rimborsi automatici e indiscriminati configurabili come aiuti di Stato. Secondo quanto stabilito, si procederà al risarcimento quando ricorra una di queste due condizioni: massimo 35.000 euro lordi di reddito imponibile o 100.000 euro di beni mobiliari.

Per tutti gli altri casi, invece, è previsto il ricorso a un «arbitrato semplificato», davanti a una commissione di 9 esperti indipendenti, che si baserà su una serie di parametri prestabiliti per valutare se concedere o meno il rimborso. La norma messa a punto dal premier verrà inserita nel decreto crescita o, come chiedono i 5 stelle, in un provvedimento separato. Il via libera è attesa per oggi dal Consiglio dei ministri. Poi subito dopo il ministero dell'Economia varerà i decreti attuativi per dare corso effettivo ai pagamenti. «Ora ci sarà una modifica alla legge di bilancio, con il doppio binario flessibile» che consentirà comunque per tutti un rimborso «massivo e forfettario», ha spiegato il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci, sottolineando che si tratta di «una grande apertura da parte della Commissione Ue. È forse la prima volta che l'Unione dà la possibilità di un rimborso massivo», ha aggiunto.

Il governo non ha tuttavia convinto tutte le associazioni. Contrari alla proposta Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza e il coordinamento Don Torta, che insieme rappresentano circa 3mila risparmiatori veneti coinvolti nei crac. «Siamo per i rimborsi al 100% a tutti senza distinzioni. Bisogna escludere solo chi ha speculato», chiede invece il segretario del sindacato dei bancari Fabi, Lando Maria Sileoni.

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