Agenzia delle Entrate, la richiesta di informazioni sarà a pagamento. A denunciarlo è l'Associazione nazionale forense, spigando che l'intervento è contenuto nell'articolo 4 della bozza della riforma fiscale allo studio del governo. L'obiettivo sarebbe quello di «limitare il ricorso all'interpello all' Agenzia delle Entrate, che vorrebbe invece arroccarsi nella propria torre d'avorio». Nell'articolo sarebbe prevista la possibilità di «subordinare l’ammissibilità degli interpelli al versamento di un contributo». A determinare quanto bisogna pagare saranno due fattori: chi sta ponendo la domanda, cioè il tipo di contribuente, e il tipo di richiesta.
La riforma
«Non si può fare cassa su uno strumento che è indispensabile ogni giorno a migliaia di cittadini e professionisti.
I nodi
Il governo conferma l'obiettivo di portare la delega fiscale in consiglio dei ministri questa settimana, probabilmente giovedì, e proprio per questo, prima dell'approvazione, convoca le parti sociali per illustrare i punti saldi della riforma. I primi a sfilare a Palazzo Chigi saranno i sindacati, mentre mercoledì toccherà ad una lunghissima lista di associazioni di imprese e di categoria, oltre agli ordini professionali. Molti hanno già espresso il loro placet, altri, come la Cgil, hanno invece per il momento bocciato l'impianto del disegno di legge emerso dalle prime bozze, messe a punto senza un confronto preventivo. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo un primo giudizio scettico, sembra invece oggi più convinto.
L'operazione del governo, che per le aziende prevede l'eliminazione dell'Irap, la detassazione dei redditi d'impresa e la revisione dei regimi d'interessi passivi, va «nella giusta direzione», ha affermato il leader degli industriali. Dagli incontri emergerà probabilmente qualche dettaglio in più, o quanto meno il governo spiegherà le linee guida alla base della riforma, studiata non solo per alleggerire gradualmente il carico fiscale, ma anche per avvicinare ulteriormente l'amministrazione finanziaria ai contribuenti, che si tratti di cittadini o imprese. Compliance, riduzione del contenzioso, certezza del diritto sono infatti gli obiettivi che viaggiano in parallelo alla riduzione della pressione fiscale.