Una lettera alle commissioni parlamentari e ai partiti «in vista delle prossime elezioni parlamentari, per contribuire alle riflessioni programmatiche utili per la diciannovesima legislatura della Repubblica». Mittente è l’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Le indicazioni alla politica sono garbate, ma piuttosto precise e toccano tutti i temi economici più urgenti. La premessa è che il Paese è ancora in emergenza: «La pandemia e la guerra rendono necessario che il percorso di crescita dell’economia italiana non si interrompa, anche perché il livello del reddito complessivo in Italia è ancora molto inferiore a quello del periodo precedente all’avvio della grande crisi economica e finanziaria».
Scelta di campo
Segue un richiamo forte alla scelta di campo europea, tema potenzialmente delicato in campagna elettorale: «Siamo e dobbiamo restare in Europa, dobbiamo contribuire a farla evolvere».
Per quanto riguarda le scelte politiche del governo e del Parlamento che verranno, la richiesta è di rilanciare la produttività, il cui livello risulta ancora troppo basso in confronto agli altri Paesi. Servono quindi «politiche economiche mirate, chiare, stabili, immediatamente operative» che consentano di rimuovere i vincoli alla crescita. E ancora più concretamente questo vuol dire evitare «interventi a pioggia» ed anche lavorare per l’indipendenza energetica. Gli interventi di politica economica devono essere modulati in modo da «tenere conto dei temi di sostenibilità ambientale e sociale».
Il contesto
Nell’attuale contesto di alta inflazione, l’Abi suggerisce di tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori «senza però innescare automatismi che alimentino spirali inflazionistiche». Insomma nessun ritorno alla scala mobile degli anni 70/80. Accanto ai nuovi problemi ci sono però anche quelli vecchi, la necessità di semplificare e sburocratizzare (anche emanando i molti decreti attuativi ancora in attesa), le riforme da portare a termine, tra cui quella della giustizia civile, la riduzione del divario tra le varie aree del Paese, il rilancio degli investimenti: le risorse del Pnrr in questa logica sono «un’opportunità che non può essere mancata». Sul fronte lavoro, la ricetta comprende la riduzione del cuneo fiscale, e nuove regole «volte a meglio gestire la flessibilità in entrata e in uscita». Anche con l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale.
Un punto di stretta attualità è quello alla cessione dei crediti derivanti dai bonus edilizi. Le banche italiane sollecitano «certezza» da ottenere «semplificando le procedure di compensazione e chiarendo il tema delle responsabilità, il tutto salvaguardando la legalità e la tenuta dei conti pubblici».