Poste, in arrivo passaporto e carta di identità elettronica: la svolta “verde”, ecco cosa cambia

Tra dicembre e febbraio nuovi servizi nei piccoli centri. In tre anni 1000 impianti solari nelle sedi

Poste, in arrivo passaporto e carta di identità elettronica: la svolta “verde”, ecco cosa cambia
di Giacomo Andreoli
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 15:23 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 10:07

Passaporti da dicembre e carte d’identità elettronica da febbraio 2024. Sono i due nuovi documenti che si potranno ottenere direttamente negli uffici postali dei piccoli centri, quelli con meno di 15mila abitanti. Avanza così il progetto Polis di Poste italiane. Finanziato per 800 milioni di euro dal Pnrr e per quasi 400 dall’azienda guidata dall’ad Matteo Del Fante, prevede la creazione di uno sportello unico per rilasciare, in contemporanea, i principali documenti che servono ai cittadini in 7mila piccoli comuni. Ad oggi 700 uffici postali sono già stati ristrutturati secondo il nuovo modello. Entro la fine dell’anno la riconfigurazione sarà partita anche in altre 1.500 sedi.

La rete di co-working

 Al momento sono disponibili direttamente allo sportello i servizi dell’Inps e i certificati anagrafici e giudiziari, a cui si aggiungeranno da questo mese anche tutte le opzioni dell’Anagrafe tributaria. Dal prossimo febbraio, poi, gli uffici offriranno anche i servizi dell’Agenzia delle Entrate. Man mano che verranno attivati, tutti i servizi saranno quindi disponibili tramite gli sportelli, le sale dedicate e anche in modalità digitale grazie a 4mila totem, operativi sette giorni su sette e 24 ore su 24 per effettuare le richieste in modalità self. «Polis - ha spiegato l’ad Del Fante - ha l’ambizione di semplificare la vita di quei cittadini, riducendone al minimo i disagi grazie alle soluzioni digitali di Poste disponibili negli uffici postali. La sua attuazione contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese.

In questi anni l’azienda ha saputo creare valore con una strategia inclusiva che ha fornito servizi sempre più evoluti e Polis ne è la naturale prosecuzione». Procede poi la creazione della più grande rete nazionale di spazi di co-working messi a disposizione da Poste in tutta Italia: sono stati realizzati i primi 70 spazi dei 250 previsti da Polis. «Questi spazi – ha spiegato al Tg Poste il condirettore generale dell’azienda, Giuseppe Lasco - non saranno solo nelle grandi città, ma soprattutto nelle realtà medio-piccole (saranno 80 uffici), per contribuire allo sviluppo sociale ed economico di tutto il Paese». La società stima che Polis avrà un impatto di 1 miliardo sul Pil (generato nel periodo di investimento dal 2022 al 2026 e di operatività degli uffici postali fino al 2031). E ancora, che porterà alla creazione di 18.600 posti di lavoro. Inoltre, riducendo spostamenti e tempi di attesa, si taglieranno le emissioni inquinanti, facendo “guadagnare” al Paese oltre 300 milioni.

Tagliare le emissioni di CO2

 Non a caso l’azienda, che nel 2030 vuole arrivare a zero emissioni nette di anidride carbonica, sta realizzando una serie di interventi in tutto il Paese per la riduzione delle sostanze dannose per l’ambiente. Ci saranno lavori di efficientamento energetico, interventi per il riciclo dell’acqua, ma soprattutto un maxi-piano di realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici. Nell’ambito di Polis l’azienda punta a realizzare entro il 2026 altri mille impianti fotovoltaici negli uffici, arrivando a coprire con il fotovoltaico il 15% del consumo complessivo del gruppo. Nel frattempo alla fine del prossimo anno ci saranno circa 300 impianti fotovoltaici di taglia medio-grande, in tutte le Regioni. Si potrebbe arrivare così a una produzione annua di 25 gigawattora, pari a circa il 6% del consumo attuale. E, sempre in chiave transizione green, entro il 2026 verranno installate circa 5mila colonnine in 3.500 comuni (285 già il prossimo anno).

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