McDonald’s Italia però smentisce categoricamente di aver mai avuto rapporti finanziari con alcuna società operante in Lussemburgo. Le supposizioni riportate dal rapporto qui citato non hanno nulla a che vedere con McDonald’s Italia. Infatti, McDonald’s Italia rispetta le normative vigenti e paga regolarmente le tasse in Italia; pertanto il rapporto sopra menzionato è totalmente inesatto.
Il rapporto rivela in tutti i dettagli la strategia adottata dalla multinazionale del fast food, essenzialmente consistita nel trasferire la sede europea di McDonald's dalla Gran Bretagna alla Svizzera, usando un sistema di pagamenti di royalties incrociati intra-gruppo, tutti incanalati attraverso una minuscola filiale della «casa madre» svizzera, basata però in Lussemburgo.
Lo studio ha rilevato che tra il 2009 ed il 2013 la struttura lussemburghese, che ha 13 impiegati in tutto, ha registrato 3,7 miliardi di euro di profitti, sui quali sono stati pagati appena 16 milioni di tasse (pari ad una aliquota inferiore allo 0,45%).
«È vergognoso vedere che una compagnia europea multimiliardaria, che già paga bassi salari alla sua forza lavoro, cerca pure di evitare le sue responsabilità di pagare un'equa parte delle tasse più che necessarie per finanziare i servizi pubblici sui quali contiamo tutti» commenta in una nota il segretario generale della Epsu, Jan Willem Goudrian.
«Chiediamo alla Commissione europea, alla Commissione speciale del Parlamento sui tax rulings e alla autorità tributarie dei singoli paesi - aggiunge Goudrian in una nota - di indagare attentamente sulle pratiche fiscali di McDonald's e di prendere misure appropriate».
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