La spinta alle fonti rinnovabili per risparmiare in bolletta

Le rinnovabili devono crescere velocemente, lo dice il Piano nazionale integrato energia e clima

La spinta alle fonti rinnovabili per risparmiare in bolletta
di Rosario Dimito
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 11:52

Le rinnovabili devono crescere, velocemente. Lo dice il PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, lo strumento con cui ogni Stato Membro dell’UE indica le misure volte al raggiungimento degli obiettivi delle politiche energetiche e di mitigazione climatica entro il 2030, presi a livello sia comunitario che internazionale. A fine giugno il Mase ha inviato a Bruxelles una proposta di aggiornamento del Piano che pone obiettivi ancora più sfidanti: l’obiettivo di copertura di consumi da rinnovabili al 2030 è salito al 40,5%, ben 10,5 punti. Obiettivi realizzabili secondo il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che nel question time dell’11 ottobre alla Camera ha evidenziato come siano «in parte già attuate e programmate una molteplicità di misure che mirano a sostenere l’ulteriore diffusione delle fonti rinnovabili». L’obiettivo non è solo ridurre le emissioni di CO2, ma anche diversificare le fonti di approvvigionamento e produzione in un’ottica di sicurezza e indipendenza energetica del Paese. Ce lo ricorda con forza l’attualità, con nuove ombre di conflitto in Medio Oriente che, come avvenuto con la crisi dell' Ucraina, potranno avere ripercussioni sui prezzi delle bollette e sulla disponibilità delle materie prime. Da soluzione sostenibile in termini ambientali, quindi, le rinnovabili diventano anche tema strategico, in grado di contenere i costi della produzione di energia e delle bollette, oltre che di ridurre la dipendenza da importazioni di gas. La crescita delle rinnovabili avviene su due livelli: degli impianti industriali e dei cosiddetti prosumer, cittadini e imprese che decidono di dotarsi di impianti privati di produzione, a beneficio dell’ambiente, dei propri conti, producendo da soli parte dell’energia che consumano, e del Paese. Sono impianti di piccola taglia, ma sommando i numeri stanno dando un contributo sempre maggiore al fabbisogno nazionale. Il rapporto statistico del GSE per il 2022 rileva che alla fine del 2022 risultavano installati in Italia oltre 1.225.000 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 25 GW e una produzione di oltre 28 TWh. Di questi, gli impianti di potenza inferiore o uguale a 20 kW costituiscono il 93% del totale in termini di numerosità e il 26% in termini di potenza. Un trend di crescita con una forte accelerazione negli ultimi anni, per il caro bollette, e che non accenna a fermarsi: da gennaio a luglio E-distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete di distribuzione elettrica di media e bassa tensione, ha registrato un numero di nuovi allacci di impianti rinnovabili più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2022. In 7 mesi le attivazioni di impianti sono state oltre 220mila, per un totale di 2,6 GW di potenza installata: un dato superiore rispetto agli allacci conseguiti nell’intera annualità 2022. I cittadini stanno facendo la loro parte così come le aziende, tra progetti agrivoltaici che integrano in armonia lo sviluppo di rinnovabili con le colture agricole, soluzioni che favoriscono la partecipazione dei cittadini e il loro coinvolgimento laddove devono essere realizzati nuovi impianti, innovazione tecnologica e progetti di potenziamento delle reti elettriche, fattore essenziale per gestire una produzione sempre più verde, ma anche sempre meno programmabile, che richiede quindi una gestione dinamica e rapida delle variazioni dei carichi sulle linee sia di trasmissione che di distribuzione dell’energia.

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