Mediolanum, Bankitalia impone a Berlusconi di vendere il 20%

Mediolanum, Bankitalia impone a Berlusconi di vendere il 20%
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Venerdì 10 Ottobre 2014, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 14:32
Fininvest, la holding che fa capo a Silvio Berlusconi, dovrà dismettere il 20% circa di Mediolanum. Lo ha deciso la Banca d'Italia, di intesa con l'Ivass, l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni in seguito alla condanna dell'ex premier. La decisione è avvenuta infatti nel contesto del procedimento relativo all'iscrizione di Mediolanum nell'Albo dei Gruppi Bancari e a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità di Berlusconi, che con Ennio Doris controlla il gruppo assicurativo.



Fininvest in particolare dovrà dismette una partecipazione in Mediolanum SpA eccedente il 9,9%. La dimissione, che riguarda oltre il 20% del capitale, dal momento che la finanziaria di Berlusconi detiene il 30,1% di Mediolanum, «potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi dalla data della sua istituzione», spiega Fininvest in una nota, emessa su richiesta della Consob.



Il cda della finanziaria della famiglia Berlusconi si riunirà per valutare il provvedimento e per adottare le misure necessarie «anche tenuto conto delle caratteristiche e dell'entità della partecipazione in oggetto e della rilevanza di Mediolanum Spa per il mercato, per i suoi clienti e per i suoi azionisti» Nel frattempo, come conseguenza della sospensione dei diritti di voto per la quota di partecipazione eccedente il 9,9% vien meno l'efficacia del patto di sindacato Mediolanum e Fininvest segnala che, d'intesa con l'altro socio, FinProg Sapa della famiglia di Ennio Doris, fondatore e amministratore delegato della compagnia di assicurazione, darà corso alle azioni conseguenti.



Doris intanto si è detto pronto nel caso ad acquistare «un po' di punti percentuali» della società se la quota Fininvest finirà sul mercato, ma in ogni caso evitando un'opa. «Spero che tale quota rimanga nell'ambito della famiglia Fininvest-Berlusconi», ha però premesso Doris, raggiunto telefonicamente dall'Ansa.



Doris ha chiarito che il suo «primo auspicio» è che la quota oggi in capo a Fininvest «rimanga nell'ambito della famiglia Fininvest-Berlusconi», «perché il sodalizio è andato così bene, è stato così perfetto sia da un punto di vista professionale che umano che spero che loro mantengano in qualche maniera questo investimento». Ritiene possibile un riassetto Fininvest che consenta di mantenere la quota in Mediolanum in capo comunque alla famiglia? è stato dunque chiesto a Doris. «Non ne ho parlato con loro - ha risposto -. Spero che trovino la soluzione così. Perchè anche da consulente di investimenti le prospettive di Mediolanum sono molto, molto positive per quello che sta succedendo sul mercato bancario nel lungo termine e credo che da questo punto di vista darà grandi soddisfazioni. Quindi dico: se potete, tenetele».



«Il giorno in cui dovesse arrivare sul mercato - ha aggiunto Doris - credo che ci sarà una lunga lista di istituzioni interessate e in quella lista ci sarei anch'io». Fino a che percentuale sarebbe pronto a salire? «L'unica cosa che eviterei è di creare il delisting dell'azienda con un'Opa - ha risposto Doris -. Oggi siccome noi controlliamo più del 40% il problema» del controllo «non si pone e anche incrementare la quota non è per avere un maggiore controllo, è già più che sufficiente. È solo per affetto nei confronti di quest'impresa che ho creato».



Doris ha precisato di non aver ancora interpellato i propri legali su quali sarebbero esattamente le percentuali il cui superamento comporterebbe per la famiglia l'obbligo di un'Opa su Mediolanum. «Nell'eventualità che andasse fuori dalla famiglia» Berlusconi «io sarei là per incrementare questo 40%, ma sicuramente non supererei la quota del 50%, perchè credo, penso, non ho verificato, che potrebbe scattare l'Opa, e anche il 49,9% non avrebbe senso, è una presa in giro del mercato - ha detto Doris -. Quindi io un po' di punti percentuali sicuramente li porterei a casa» Il fondatore di Mediolanum ha comunque detto di pensare di aver tempo per valutare la situazione: «Se come penso» Fininvest «si orienterà verso il blind trust allora ci saranno 3 mesi di tempo per crearlo e poi 30 mesi per collocare sul mercato - ha detto -. Allora è una cosa alla quale si può pensare con calma».
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