Rispetto a 10 anni fa, infatti, lo stock medio degli occupati nel secondo semestre di quest'anno sarà inferiore di 142.000 unità mentre i disoccupati saranno 1.447.000 in più. Se, ad esempio, nel 2007 il tasso di disoccupazione era al 6,1 per cento, quest'anno si attesterà all'11,4 per cento: una quota quasi doppia al dato pre-crisi. Trainata da una congiuntura internazionale favorevole, la ripresa economica in atto comincia a dare qualche segnale positivo, secondo gli Artigiani di Mestre, anche sul fronte del mercato del lavoro.
«Se dal prossimo 1 gennaio terminerà la politica monetaria espansiva, cioè il Quantitative Easing introdotto dalla Bce in questi ultimi anni, molto probabilmente assisteremo a un progressivo aumento dei tassi di interesse che innalzerà il costo del nostro debito pubblico, mentre gli investimenti saranno meno convenienti.
Per un Paese come il nostro che ha uno dei debiti pubblici in rapporto al Pil tra i più elevati al mondo - afferma il segretario della Cgia Renato Mason - lo scenario prossimo futuro rischia di risultare, in termini di principali indicatori economici, ancora troppo lontano rispetto all'apice economico di 10 anni fa».
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