«Oggi su ogni cento assunti solo quindici sono a tempo indeterminato. Gli altri ottantacinque rientrano nelle varie forme di precariato. Ora quella percentuale potrà triplicare», sostiene il ministro del Lavoro. «Ecco la nostra scommessa: in breve tempo almeno la metà dei nuovi assunti potrà entrare nel mondo del lavoro con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti».
«Questo Paese era una macchina ferma. Serviva una spallata e noi l'abbiamo data», dice ancora Poletti. «Se c'è un'ansia quotidiana che ho - spiega il ministro - è quella di vedere un tasso di disoccupazione così alto e così tanti giovani a casa senza obiettivi».