Grecia, Tsipras chiede 7 miliardi subito. Merkel: «Domenica vertice a 28». Juncker: «Pronto scenario Grexit»

Grecia, Tsipras chiede 7 miliardi subito. Merkel: «Domenica vertice a 28». Juncker: «Pronto scenario Grexit»
6 Minuti di Lettura
Martedì 7 Luglio 2015, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 08:26

Dopo il grande "No" della Grecia alle offerte europee, l'Eurozona si risiede al tavolo con Atene ma carica di sospetto e sfiducia. La porta resta aperta, nessuno è disposto a correre il rischio di spingerla fuori dell'euro, ma allo stesso tempo nessuno ha intenzione di fare troppe concessioni a Tsipras, che si presenta a Bruxelles senza un piano ma con richieste "creative": vuole un "prestito ponte" di 7 miliardi per arrivare a fine mese saldando i debiti con Bce e Fmi, e poi negoziare con calma un terzo programma.

Ma su questo già arriva il primo "no" dell'Eurogruppo, che aspetta invece nelle prossime ore una richiesta formale di aiuti all'Esm - secondo indiscrezioni la lettera sarebbe già stata inviata - per poterla valutare già domattina in teleconferenza.

Anche la Merkel non vede soluzioni oggi. Ma bisogna fare in fretta: la procedura per richiedere gli aiuti è complessa, perchè Atene deve concordare la lista di riforme prima di vedere l'esborso, che le serve entro il 20 luglio per evitare il default. È per questo che tutto «dipende dal signor Tsipras», avverte il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che comunque continua a mediare per evitare la "Grexit". Ma ora la parola è ai leader, sempre più innervositi da continue riunioni inconcludenti.

Il premier belga Charles Michel parla di una «forma di stanchezza di fronte a un governo che continua a rimandare il momento di assumersi le sue responsabilità». Anche oggi Tsipras non ha presentato un piano di riforme, e quindi «mancano le basi per negoziare», spiega la Merkel. «Cominciamo col piede sbagliato», ha detto il premier maltese Joseph Muscat, convinto che i greci avrebbero portato «qualche forma di proposta che rispecchiasse l'urgenza» della situazione. Invece il nuovo ministro dell'economia, Euclides Tsakalotos, ha detto che le invieranno domani. «Per il governo greco è sempre "manana"», ha detto la presidente lituana Dalia Grybauskaitè. Ora più che mai, «il destino della Grecia nell'euro dipende da Atene», secondo il premier olandese Mark Rutte.

La fiducia tra il Governo greco e i suoi partner della zona euro è però ai minimi storici. Prima di vedere un qualunque avanzamento, Tsipras - che domattina parlerà all'Europarlamento a Strasburgo - dovrà riallacciare i rapporti con i colleghi e dimostrare la sua volontà di cooperazione, spiegano fonti europee. Solo dopo si potrà trovare una via d'uscita alla crisi, che non è cosa facile, ma «dove c'è volontà c'è possibilità», è il mantra della Commissione Ue, «decisa a trovare un accordo», ribadisce Juncker.

L'Eurozona è interessata a trovare una soluzione anche perchè il pressing Usa è sempre più forte: «Sono negoziati complicati. Ma per raggiungere un'intesa è necessario essere costruttivi. Il successo è nell'interesse di tutti», è il nuovo appello della Casa Bianca all'Eurosummit. Secondo il premier Matteo Renzi «con un pò di buona volontà l'accordo» sulla Grecia si può trovare. Serve «responsabilità, solidarietà e rapidità», argomenta il presidente francese Francois Hollande. I due cercano di evitare che l'Eurozona prenda una piega da cui sarebbe poi difficile tornare indietro: fare ora i duri con Atene la porterebbe troppo vicina al "Graccident" il 20 luglio. Con conseguenze imprevedibili per tutti. Lasciando la sede dell'Eurosummit, Tsakalotos è ottimista: è convinto che la volontà politica di aiutarli ci sia.

Mentre si attendono le proposte di Tsipras, l'Eurogruppo prova a indicare un percorso e ricorda le tappe per avere accesso agli aiuti. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ricorda che molto dipende da quello che i greci proporranno in cambio: «Abbiamo suggerito che ai fini della credibilità delle proposte» ci sia una «precisa definizione delle "azioni prioritarie" o meglio ancora se il Parlamento nelle prossime ore potesse adottare delle riforme». Misure attuate in breve tempo darebbero un segnale di buona volontà e determinazione. A quel punto, l'Eurogruppo potrebbe attivare una procedura molto rapida di concessione degli aiuti, in tempo per sbloccarli il 20 luglio.

Tra i vari ostacoli di un simile percorso, che non ammette ritardi, la questione del debito: se i Paesi non daranno una concreta apertura, il processo potrebbe arenarsi. E in serata a Bruxelles comincia a circolare con insistenza l'ipotesi di un nuovo summit straordinario, a livello di Eurozona o forse Ue, che potrebbe essere convocato per domenica prossima per mettere un punto fermo alle trattative.

Merkel: «Dopo referendum libertà di manovra ridotta». Domenica si terrà un nuovo vertice sulla Grecia, questa volta con tutti i 28 stati membri, ha annunciato la cancelliera Angela Merkel, che al termine dell'Eurogruppo ha sottolineato che «Dopo il referendum di domenica la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras forse si è rafforzata ma la libertà di manovra degli altri 18 stati membri si è ridotta».

Il presidente della Bce Mario Draghi «ha assicurato che farà il necessario per tenere le banche» greche «a galla sino a domenica» quando ci sarà il prossimo vertice, ha continuato la Merkel, che poi ha sottolineato: «La situazione è abbastanza grave e incerta. Vedremo domenica, la sfida sarà vedere se ci sono le condizioni per aprire i negoziati, Tsipras ha promesso entro giovedì un piano dettagliato».

Renzi: «Chiudere l'accordo entro domenica». Anche il premier italiano Matteo Renzi ha sostenuto che «il clima non è migliorato dopo il referendum. Tsipras ha tutto interesse a fare una proposta di buon senso», aggiungendo che alcuni colleghi «sono stati più rigidi della volta scorsa».

Il presidente del Consiglio ha poi insistito che bisogna «impiegare queste ore per arrivare a chiudere un accordo entro domenica. L'emergenza greca ha necessità di trovare punti di accordo politici ma anche tecnici, oggi ci ha lavorato l'eurogruppo, poi sarà la volta dei primi ministri e del Consiglio. Vediamo domenica se questo tema verrà affrontato una volta per tutte e risolto».

Renzi ha anche sottolineato che rispetto all'ultima volta non pare ci siano le condizioni per parlare «in modo strategico del debito» della Grecia.

«La palla ora è nel campo del governo greco, che domenica dovrà presentare le sue proposte», ha concluso Renzi, «se saranno ritenute accettabili, si troverà l'intesa, come credo e spero».

Juncker: «Pronto scenario Grexit». «Domenica ci sarà la decisione finale e non posso escludere nessuna ipotesi», ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, «Io voglio che la Grecia resti nell'Euro, ma abbiamo già pensato allo scenario dell'eventuale Grexit».

Ue: «Abbiamo solo 5 giorni di tempo». Il presidente della Ue Donald Tusk è stato categorico: «Non ho mai parlato di scadenze ma oggi dico che abbiamo solo 5 giorni per trovare l'accordo finale, tutti hanno responsabilità di trovare una soluzione», altrimenti le conseguenze comprendono «il fallimento della Grecia e delle sue banche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA