«L'Italia può fare di più e in termini di crescita è di sicuro possibile che possa fare come o meglio della Germania», come auspicato dal premier Matteo Renzi, afferma Thomas Helbling del dipartimento economico del Fmi, sottolineando che nel medio termine è possibile ma nel lungo è più difficile perché, senza riforma, la produttività italiana è bassa.
Il tasso di disoccupazione in Italia resta però a due cifre, attestandosi al 12,2% quest'anno per poi calare all'11,9% nel 2016, dopo il 12,7% del 2014. Lo afferma ancora il Fmi, sottolineando che il tasso di disoccupazione resta alto nell'area euro, soprattutto fra i giovani. Da qui l'invito ad andare avanti con le riforme strutturali.
L'organismo di Washington rivede invece al ribasso le stime per l'economia globale. Il pil del mondo crescerà quest'anno del 3,1%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di luglio. Nel 2016 l'economia accelererà al 3,6%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno a quanto precedentemente previsto.
«L'Italia è tornata, ma questo è solo l'inizio», ha commentato il premier Matteo Renzi a Class Cnbc.