Editoria, via alla fusione fra La Stampa e L'Espresso

Editoria, via alla fusione fra La Stampa e L'Espresso
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Mercoledì 2 Marzo 2016, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 09:34

Nasce un nuovo colosso dell'editoria in Italia: L'Espresso e La stampa si fondono dando vita a un gruppo da 750 milioni che sarà uno dei principali d'Europa nel settore. La Fiat, che controlla La Stampa, annuncia inoltre che si concentrerà sulle quattroruote, lasciando le partecipazioni nell'editoria alla Exor. Alla holding della famiglia Agnelli (e agli altri soci) verrà infatti trasferita anche la quota del 16,7% posseduta dalla casa automobilistica in Rcs. Exor fra l'altro già controlla una quota del settimanale inglese The Economist.

L'operazione. Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha siglato un memorandum d'intesa per una fusione tra Itedi, la controllata a cui fa capo La Stampa, e il gruppo Editoriale l'Espresso per dar vita al primo gruppo italiano del settore. Cir, la holding che controlla L'Espresso e Repubblica, dopo la fusione rimarrà l'azionista di controllo del nuovo gruppo con il 43%. Exor, dopo la distribuzione della partecipazione da parte di Fca, avrà il 5% circa della nuova società, come la Ital Press Holding della famiglia Perrone. Il perfezionamento dell'operazione, che è soggetta all’autorizzazione delle competenti autorità, è previsto per il primo trimestre del 2017. La nuova società resterà quotata a Piazza Affari.

Le quote possedute dalla Fiat nella Rcs verranno distribuite ai soci. Dalla fusione delle due società nasce, sottolinea un comunicato di Fca, un «gruppo leader editoriale italiano e uno dei principali europei». Avrà 750 milioni di ricavi, la più alta redditività del settore, e non sarà gravato da debiti.

Nella nota la Fiat sottolinea che l'operazione avviene «coerentemente con la decisione di concentrarsi nelle attività automobilistiche».

De Benedetti. «L'accordo segna una svolta importante per il Gruppo Espresso che avvia oggi un nuovo percorso di sviluppo, garanzia di un solido futuro in un mercato difficile. La missione di questa casa è sempre stata l'editoria, al servizio di una crescita civile del Paese. Con questa operazione l'impegno viene riconfermato e accresciuto», dichiara il presidente del gruppo L'Espresso Carlo De Benedetti.

«L'operazione - sottolinea Cir, la holding della famiglia De Benedetti che controlla L'Espresso - consentirebbe di unire la forza di testate storiche autorevoli quali la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i numerosi giornali locali del Gruppo Espresso, che nel 2015 hanno raggiunto nel loro insieme circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui loro siti d'informazione».

Elkann. «L'accordo che abbiamo raggiunto con il Gruppo l'Espresso porterà alla creazione di una nuova realtà nella quale fonderemo tutte le nostre attività editoriali. La società sarà leader nel settore dell'informazione in Italia, in grado di offrire la più ampia e completa gamma di contenuti e di servizi giornalistici, in forma cartacea e digitale», afferma John Elkann in una lettera ai dipendenti Itedi. «È proprio guardando al futuro che oggi annunciamo questo nuovo Gruppo editoriale - aggiunge - il quale rappresenta insieme un avvincente progetto imprenditoriale nel mondo dei media e un atto di fiducia nei confronti dei giornali. La sua e la nostra missione non sarà adattarsi alle novità, ma al contrario guidare e se possibile anticipare i cambiamenti che continueranno a emergere a ritmo incessante nel nostro settore: una certezza, questa, che rende così unico, interessante e vivo il mondo dell'informazione».

«Con questa operazione giunge a compimento il ruolo svolto, prima da Fiat e poi da Fca, per senso di responsabilità nel corso di oltre quarant'anni, che ha permesso di salvare il gruppo editoriale in tre diverse occasioni assicurando le risorse finanziarie necessarie a garantirne l'indipendenza e quindi preservarne l'autorevolezza», sottolinea ancora il comunicato di Fca annunciando il memorandum di intesa con L'Espresso e l'uscita da Rcs. 

Mondardini. «Si tratta di un accordo di grande valore industriale per il Gruppo Espresso, che con l'ingresso di due testate autorevoli e radicate come La Stampa e il Secolo XIX si rafforzerebbe ulteriormente, riaffermando il proprio primato nella stampa quotidiana italiana», afferma Monica Mondardini, amministratore delegato di Cir. Con questa operazione, inoltre - prosegue - «il Gruppo anticiperebbe il necessario processo di aggregazione del settore editoriale italiano. L'accordo odierno è stato reso possibile dall'impegno e dalla visione dimostrata dagli azionisti di Espresso e di Itedi e dal lavoro compiuto in questi anni difficili da tutto il Gruppo Espresso, che ha ottenuto buoni risultati ponendosi come soggetto attivo di una aggregazione molto importante per il proprio futuro». 

Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir, ha dichiarato: «L’operazione dimostra l’impegno di lungo periodo di Cir, del suo management, della mia famiglia e mio personale nello sviluppo del Gruppo Espresso. Al perfezionamento dell’accordo odierno Cir resterà l’azionista di controllo di un gruppo più grande, più forte, con una redditività significativa e sempre più autorevole dal punto di vista della governance, dei contenuti e delle testate di proprietà. Tutto ciò è stato reso possibile grazie ai solidi risultati ottenuti in questi anni dal Gruppo Espresso, che oggi ha la credibilità per essere protagonista del consolidamento del settore. Cir ha accettato di rinunciare alla maggioranza assoluta del capitale per favorire una operazione che fa crescere il Gruppo Espresso e può creare valore nell’interesse di tutti gli azionisti. Siamo molto contenti dell’intesa con azionisti prestigiosi che conoscono il settore: con loro avviamo un lungo percorso nel quale condivideremo nuove idee e nuovi progetti per affrontare le sfide del settore. Nonostante le strutturali difficoltà dell’editoria, soprattutto in Italia, ho fiducia nelle prospettive del Gruppo».

 

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