Il piano Etihad: nuove rotte e aerei con il ritorno al profitto nel 2017

Il piano Etihad: nuove rotte e aerei con il ritorno al profitto nel 2017
di Umberto Mancini
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Domenica 13 Luglio 2014, 01:19
Trasformare la vecchia Alitalia in una compagnia a cinque stelle in cinque anni, con pi rotte intercontinentali, nuovi aerei e una forza sul mercato in grado di competere ad armi pari con gli altri colossi del settore, sfruttando, tra l’altro, anche la forza dei prodotti made in Italy, quale veicolo nel mondo di un servizio di alta qualit.



E’ certamente ambizioso e articolato il piano di Etihad messo a punto per le nozze con la compagnia tricolore. Un piano, adesso che l’intesa con i sindacati si è finalmente delineata, che costituirà l’architrave della nuova alleanza dei cieli. Con un investimento complessivo di oltre 1,2 miliardi da qui al 2018 e, va sottolineato, una buona dose d’ottimismo sull’andamento di un mercato difficile e competitivo come quello dei trasporti aerei.



Del resto, la rotta tracciata dagli arabi (che avranno il 49% del capitale del vettore ristrutturato), ovviamente condivisa dai soci italiani, indica il ritorno all’utile nel 2017 con 108 milioni, un fatturato a quota 3,7 miliardi e un load factor, l’indice di riempimento degli aerei, che sfiorerà l’80 per cento. Nel 2023 l’utile volerà invece a quota 212 milioni e il fatturato a 4,5 miliardi.



Per il mol balzo dai 237 milioni del 2015 ai 526 milioni del 2017 fino ai 694 milioni del 2023. Cifre da capogiro se confrontate al rosso fisso con cui si sono chiusi gli ultimi bilanci di Alitalia.



La strategia di sviluppo di Alitalia si basa su sei linee guida. Le sinergie con Etihad e le compagnie collegate per consentire «guadagni tangibili»; l’integrazione in un network con oltre 95 milioni di passeggeri; la riduzione del corto raggio e il contestuale sviluppo del lungo raggio con il lancio da Roma Fiumicino di 7 nuove rotte in meno di 3 anni; l’ottimizzazione degli slot da Linate per la connessione con le capitali europee; l’incremento del lungo raggio da Malpensa con 25 nuovi voli settimanali nel 2018 rispetto agli attuali 11.



I PUNTI CHIAVE

Sarà poi sempre Malpensa l’hub di riferimento per il rilancio in grande stile del cargo. L’obiettivo dichiarato, come accennato, è puntare sul lungo raggio, dando servizi di qualità e filo da torcere ai tradizionali competitor europei. Prevedendo nel contempo lo sviluppo di Fiumicino e Linate.



Le città target da collegare all’Italia sono Pechino, Mexico City, Santiago del Chile, San Francisco, Seoul, Shanghai. Prevista invece una maggiore frequenza di voli per Chicago, New York e Rio, mentre da Abu Dhabi aumenteranno i voli per Roma, Milano, Venezia, Catania e Bologna.



A regime, cioè nel 2018, le destinazioni domestiche saranno 26, quelle internazionali 61 e le intercontinentali 18 per 105 destinazioni complessive e un flusso di passeggeri che sfiorerà, sempre nel 2018, quota 23 milioni. In sintesi, almeno in una prima fase saranno 7 le nuove destinazioni e 16 le nuove rotte. Per Etihad l’occasione dell’Expo non va perduta.



Tant’è che nel piano si spiega in maniera dettagliata come l’alleanza potrà «coprire completamente i target», rispondendo così alla domanda interna (sono previsti oltre 2,8 milioni dall’Italia), a quella europea (3,3 milioni di visitatori) e all’internazionale (1,6 milioni di visitatori).



Sfruttando, tra l’altro, anche Air Berlin, compagnia partecipata di Etihad. E, ovviamente, la forza degli arabi sul fronte asiatico e mondiale. Proprio attraverso le sinergie (Air Berlin appunto) si può riconquistare il ricco mercato del Nord Italia, ora nelle mani di Lufthansa, e partire al contrattacco.
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