L'agriturismo - è stato fatto notare - è un’eccellenza italiana, una formula di viaggio green che sta contribuendo a sostenere il turismo nelle aree montane e collinari (dove si trova l’84% delle strutture) e una componente essenziale della multifunzionalità agricola. E’ merito delle aziende agrituristiche aver recuperato e valorizzato luoghi ed edifici della tradizione, paesaggi e varietà antiche, così come aver ripreso vecchie ricette contadine, piatti regionali ormai quasi sconosciuti, tutelando la biodiversità e creando capitale sociale.
Nell’ultimo decennio, il numero degli agriturismi è cresciuto costantemente (+35%) e solo l’anno scorso il fatturato diretto degli agriturismi ha toccato quota 1,2 miliardi di euro, rappresentando oltre un quarto del valore dei servizi (attività secondarie) generati dall’agricoltura. «Il comparto si dimostra in continuo movimento -ha detto Sparascio- con un moltiplicarsi di idee e attività.
Praticamente la metà delle strutture (12.446) permette di praticare equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, Spa e piscina, corsi e seminari. Come Turismo Verde, siamo andati ancora avanti: oltre a promuovere la vendita diretta con il marchio la Spesa in Campagna e a fare cucina agricola di qualità con gli Agrichef (marchio depositato da Cia), le nostre aziende agrituristiche stanno sperimentando percorsi di atletica con le Fattorie sportive grazie all’accordo con Fidal. Inoltre, lavoriamo per accreditarci alla gestione dei beni culturali e archeologici abbandonati, prima di tutto nelle aree rurali, con il progetto Coltiviamo l’arte e due iniziative pilota in Puglia ed Emilia Romagna».
«Il connubio tra agricoltura e turismo, enogastronomia e territorio, è nella natura del nostro Paese - ha ribadito il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino,-. La Confederazione, attraverso la sua associazione Turismo Verde, crede da sempre nel ruolo strategico che l’agriturismo gioca nell’economia italiana e nel settore primario, riconoscendo la centralità dell’agricoltore produttore, custode e promotore di un patrimonio di saperi e sapori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA