Francia, il Parlamento all'unanimità corregge la bigenitorialità, via i figli ai padri violenti e in Italia un libro apre dibattito bipartisan

Francia, il Parlamento all'unanimità corregge la bigenitorialità, via i figli ai padri violenti e in Italia un libro apre dibattito bipartisan
di Franca Giansoldati
6 Minuti di Lettura
Lunedì 13 Febbraio 2023, 11:40

«Un padre particolarmente violento o aggressivo non può essere un buon genitore. Sono i bambini che vanno sempre protetti». La deputata socialista francese Isabelle Santiago ha firmato un importante testo di legge che è stato votato all'unanimità in Parlamento – sia dai partiti di destra che di sinistra – e che prevede la revoca della potestà genitoriale in caso di condanna per violenza domestica. Sarà il giudice che con discrezionalità analizza caso per caso, valutando quanto il comportamento di un padre violento nei confronti della madre causa traumi sui figli che assistono terrorizzati a liti coniugali. In questo caso l'esercizio della potestà genitoriale verrà sospeso fino ad altra decisione del magistrato. Il testo è stato adottato all'unanimità (232 voti favorevoli, zero contrari). Ora dovrà essere approvato al Senato ma la strada è tutta in discesa.

Sentenza storica alla Cassazione, smontata la PAS nei tribunali dei minori sul caso di Laura Massaro

L'esame potrebbe svolgersi già a marzo ha annunciato il Guardasigilli, Eric Dupond-Moretti, favorevole al testo. «Quando il bambino è testimone o vittima di violenza, è in pericolo e il sistema giudiziario deve agire rapidamente ed efficacemente per prevenirlo, proteggerlo» ha detto il ministro.

«In caso di revoca dell'esercizio della potestà genitoriale, il genitore non può più prendere parte alle decisioni riguardanti la vita del figlio» ha precisato.

In caso di revoca della potestà genitoriale  «non sarà neppure informato delle tappe salienti della vita del figlio». Inoltre il disegno di legge di Isabelle Santiago prevede in modo molto chiaro la sospensione della bigenitorialità – diventando quasi un automatismo –  in caso di «violenza volontaria nei confronti dell'altro genitore con conseguente inabilità totale al lavoro per più di otto giorni, quando il minore ha assistito ai fatti». 

Le avvocatesse dei centri anti violenza: nei Tribunali dei Minori si ignora la Convenzione di Istanbul

In Italia nel 2006 è stata introdotta la legge sulla bigenitorialità che non prevede alcun correttivo a tutela dei bambini nei casi di padri particolarmente violenti. Anzi. Nella maggior parte dei Tribunali dei minori molti giudici continuano ancora ad avvalersi di Ctu (consulenze tecniche di ufficio) da parte di psicologi che avvalorano la cosiddetta alienazione parentale (una pseudo teoria già messa al bando dall'OMS, dall'Europa e dalla Convenzione di Istanbul e ratificata dal nostro Parlamento). A causa della alienazione parentale i giudici decretano ancora la separazione dei figli dalle madri cosidette "alienanti" affidando i figli ai mariti o ai compagni violenti, spesso denunciati diverse volte e anche in presenza di sentenze in giudicato. 

La scorsa settimana in Senato è stato fatto sentire per la prima volta l'audio straziante di uno dei tanti bambini che vengono strappati alle madri. Si sono sentiti nella registrazione i poliziotti dire: «Signora collabori, lasci il bambino o verrà denunciata per resistenza a pubblico ufficiale». Una scena piuttosto consueta in Italia, nel silenzio dei media. Si tratta della via crucis di centinaia di mamme e figli costretti da una sentenza di un tribunale dei minori a separarsi spesso per anni. A vivere lontani e, a volte purtroppo, a non vedersi o sentirsi nemmeno al telefono. Ci sono madri che non vedono, nè sentono i loro figli da dieci anni.

In Senato l'audio di un bimbo strappato alla madre, presentata la road map bipartisan contro l'uso illecito della 'PAS' nei tribunali dei minori

La colpa di queste mamme è solo quella di essere state definite in una consulenza di parte firmata da uno psicologo "alienanti", a volte “istrioniche”, altre “troppo attaccate” ai loro figli. I prelievi forzati dei bambini restano così una realtà agghiacciante e molto diffusa su tutto il territorio italiano, soprattutto quando ci sono ancora giudici che, ignorando sentenze di Cassazione e persino la ratifica da parte del nostro Parlamento del Trattato di Istanbul, affidano le proprie decisioni su consulenze tecniche di ufficio che avvalorano la Sindrome di Alienazione Parentale, la famigerata Pas. Più che una sindrome è una disfunzione nei rapporti ma non certo una malattia mentale come ha certificato anche l'OMS. In Italia però per questa lacuna inspiegabile è stata sanzionata diverse volte dall'Europa, visto che la Pas è stata messa al bando ormai ovunque. 

La Sindrome di Alienazione Parentale non esiste, la Cassazione blocca la deriva di tanti tribunali

L’audio di questo prelievo è accaduto di recente in una città del centro Italia. E' stato fatto ascoltare a Palazzo Giustiniani davanti una platea attonita durante la presentazione del libro ‘Senza Madre – Storie di figli sottratti dallo Stato‘ (Edizioni Magi). La prima inchiesta bipartisan e oggettiva curata da dieci tra giornaliste e attiviste: Clelia Delponte, Franca Giansoldati, Flavia Landolfi, Silvia Mari, Assuntina Morresi, Monica Ricci Sargentini, Nadia Somma, Paola Tavella, Emanuela Valente e Livia Zancaner . L’opera, hanno spiegato le relatrici, è una road map che indica all'opinione pubblica, ai magistrati, ai partiti, al Parlamento, al Governo di Giorgia Meloni una via capace di accendere i riflettori sulle distorsioni che finora hanno portato all'applicazione nelle aule dei tribunali minorili della cosiddetta sindrome di alienazione parentale, un sistema che genera un’ingiustizia che si abbatte inesorabilmente sulle donne, sulle madri che essendo vittime di violenza domestica decidono di denunciare il marito.

Lettera aperta al ministro Speranza, «Una aberrazione l'alienazione parentale, va messa al bando»

Presenti all’evento anche la viceministra del Lavoro delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci e la senatrice Pd, già presidente della commissione d’inchiesta sul Femminicidio, Valeria Valente. «In questi anni- ha detto Valente - è stato scalfito il muro di silenzio intorno alla Pas e alle altre simili teorie ascientifiche, grazie anche a lavori come questo. Si tratta di un passo avanti importante e l’informazione riveste un ruolo strategico in questa battaglia. Non basta ovviamente. L‘obiettivo infatti è la messa al bando completa della Pas che, anche sotto diverse forme, continua a fare ingresso nei tribunali, in particolare nei processi civili, danneggiando i minori e le donne che denunciano la violenza, rendendole vittime una seconda volta e, paradossalmente, per mano dello Stato che dovrebbe invece credere loro e sostenerle. Sentendo l’audio non ho potuto fare a meno di pensare a mio figlio e a quanto sarebbe stato difficile per me mantenere il controllo nei confronti di quello Stato che, sottraendomelo con la forza, invece di proteggermi mi violentava».

Maddalena denuncia compagno violento, ora rischia di perdere la genitorialità e il caso va in Parlamento

La viceministra Bellucci ha ringraziato le autrici. «Il libro che abbiamo presentato è un lavoro prezioso. L’alienazione parentale non è riconosciuta nè dalla Cassazione nè dalla comunità scientifica, quindi non dovrebbe esistere; oggi si parla di discriminazioni verso le donne, verso le altre etnie, verso gli orientamenti sessuali, ma mai in base all’età. I minori non vengono messi nelle condizioni di lottare per i propri diritti. C’è un grande vuoto su questo tema e per questo, serve unità da parte di tutte le forze politiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA