Katherine Moos, ceo della piattaforma che aiuta le giovani di tutto il mondo a fare carriera: «Ragazze, vi indico la via del successo»

Katherine Moos, ceo della piattaforma che aiuta le giovani di tutto il mondo a fare carriera: «Ragazze, vi indico la via del successo»
di Maria Lombardi
5 Minuti di Lettura
Sabato 10 Dicembre 2022, 12:52

Il futuro non ha confini, basta andare dove ti porta il talento e soprattutto trovare la strada per arrivare lontano e più in alto che si può. Katherine Moos, con la sua squadra, fa proprio questo: indica alle giovani donne di tutto il mondo il percorso per diventare leader del futuro grazie a una community di 75 nazionalità e 57 lingue. «Avendo lavorato per oltre vent'anni nella ricerca di dirigenti e manager come senior partner di Spencer Stuart, ho realizzato che i pool di reclutamento per le posizioni di vertice e dei consigli di amministrazione non erano diversificati. Non c'erano abbastanza donne in grado di raggiungere posizioni di leadership. Per questo ho fondato Ollmoo». In ricordo di Olly Moos, il figlio morto a 20 anni in un incidente di sci. «La mia missione è fare in modo che le grandi aziende possano trovare le giovani di talento che mancano per arrivare, in un futuro prossimo, ad una equa rappresentazione di genere nei ruoli manageriali», spiega la ceo, 55 anni, originaria di Bristol che vive tra Londra e Roma. «Nella mia esperienza ho notato che ci sono molte future leader di grande talento che non vengono scoperte dai datori di lavoro».


Cosa fa esattamente Ollmoo?
«Lavora al livello mondiale per connettere le giovani con aziende leader nel loro settore. Creando più opportunità professionali per le donne, miriamo anche a contribuire a modelli di business caratterizzati da maggiore diversità, equità, ed inclusione. Le aiutiamo ad esplorare le opportunità di carriera che hanno e a pensare a percorsi professionali che potrebbero non aver considerato. Ad esempio, una giovane economista potrebbe non aver pensato a come applicare le sue competenze nella green economy. Essendo un'azienda con una missione ed un impatto sociale, tutte le risorse e i servizi offerti alle donne della nostra community, sono completamente gratuiti».


Di quali servizi si tratta?
«Abbiamo lanciato il nostro social network per la comunità, chiamato Ollmoo Connect. Uno spazio in cui è possibile fare rete e trovare suggerimenti per il cv, consigli per i colloqui e indicazioni su come negoziare il proprio stipendio. Inoltre organizziamo webinar, workshop e corsi gratuiti. Abbiamo appena concluso un corso di introduzione alla Cybersecurity, che ha aiutato oltre 80 ragazze ad acquisire le competenze necessarie per intraprendere una carriera in uno dei settori con meno donne a livello globale».


In quali Paesi operate e quali aziende fanno parte del vostro network?
«La nostra community non ha confini geografici, né di settore. Attualmente conta oltre 75 nazionalità, 57 lingue e 43 ambiti professionali. Anche i nostri partner sono globali. Collaboriamo con aziende multinazionali con sedi in tutto il mondo che operano in settori come aeronautica, tecnologia, finanza, farmaceutica, risorse naturali, energie rinnovabili, consulenza, ingegneria, e lusso».

Qual è il profilo delle donne che perlopiù si rivolgono a voi? 

« Il nostro punto di forza sono le donne all'inizio della carriera: donne che stanno per laurearsi, laureate o che si trovano nei primi anni di carriera. Facciamo da mentori e le guidiamo a dialogare con i datori di lavoro che riteniamo possano sostenere le loro aspirazioni di carriera, ma che forse non hanno mai preso in considerazione. Come potete immaginare, molte delle donne ventenni con cui parliamo non hanno un'idea chiara di quale sarà il loro percorso professionale. La nostra missione è quella di aiutarle a capire dove le loro competenze possono essere applicate e cosa le potrà soddisfare da un punto di vista professionale».


Si rivolgono a voi anche giovani italiane?
«Nella nostra community ci sono molte donne italiane con diversi background accademici economia, moda, finanza, data science prevalentemente alla fine dei loro percorsi accademici, primo o secondo anno di magistrale. Inoltre, collaboriamo e organizziamo eventi con diverse università italiane per promuovere la nostra missione. Ho osservato una grande propensione delle ragazze italiane a proseguire i loro percorsi professionali in altri Paesi».


Esistono secondo lei ancora stereotipi che frenano l'affermazione professionale delle donne?
«Sono fermamente convinta che le imprese e la società traggano beneficio dall'aumento del numero di donne nei ruoli di leadership, sia in termini di creatività che di innovazione. L'attuale tasso di partecipazione delle donne alla forza lavoro a livello mondiale è di poco inferiore al 47%. Per gli uomini è del 72%. E solo il 27% dei manager è rappresentato da donne. Per quanto riguarda gli stereotipi, gli studi hanno dimostrato che i colleghi sono più propensi a mettere in dubbio il giudizio e le capacità delle donne o a insinuare che non siano qualificate per il loro lavoro. Lo studio pubblicato quest'anno da McKinsey Women in the Workplace ha rilevato che le donne leader hanno il doppio delle probabilità rispetto agli uomini di essere scambiate per qualcuno più giovane».


Cosa dice alle giovani che le chiedono un consiglio?
«Nel parlare con le giovani donne della nostra community che sono indecise sul loro percorso professionale, parto sempre da tre punti. Primo: la carriera è una cosa personale, per prendere le decisioni giuste, dovete chiedervi chi sono?, riflettere sulle vostre capacità e sulle vostre forze. In secondo luogo, identificate la vostra figura di riferimento, la vostra mentore, le persone che vi circondano possono essere determinanti per il vostro successo. Terzo consiglio: non è mai troppo tardi per cambiare carriera. Osate, fate ciò che amate, e ciò in cui siete brave».

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