Un ex dipendente di Equitalia ci scrive

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Venerdì 18 Maggio 2012, 14:50
Caro Direttore, sono un dipendente di Equitalia. Anzi lo ero. Da poco pi di un anno sono un esodato. E’ difficile, ma necessario in un momento come l’attuale, saper separare il grano dal loglio delle responsabilit e dei doveri, confusi come sono in un unico calderone di strumentalizzazioni, disagi e abusi.



Il lavoro dell’esattore non è mai stato facile, neanche quando tramite la sua disorganizzazione si è pagato, con la moneta dell’invisibilità fiscale, il consenso politico di diversi strati sociali. Oggi ingiustamente i lavoratori che onestamente e professionalmente lavorano nella riscossione dei tributi sono equiparati, da un facile populismo, ai responsabili principi della deriva economica italiana e divenuti facili bersagli della retorica, degli umori popolari e degli stessi che sono stati finora complici.



Però, da ex-addetto ai lavori, non posso non vedere che le responsabilità più grosse nell’aver contribuito alla caccia all’untore verso i lavoratori di Equitalia sono state proprio quelle di quei dirigenti che hanno finora (sino a pochi giorni fa) considerato normale finanziare il costo del servizio pubblico della riscossione con un sistema multiplo di interessi ed aggi che lievitavano fino ad oltre il 9% delle somme dovute.



Che poi sono gli stessi che si opposero il 23 aprile 2010, con un parere pro-veritate di uno studio legale alla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 22 febbraio 2010, che sanciva definitivamente come illegale la pratica di accendere (o minacciare) iscrizioni ipotecarie per debiti inferiori agli 8.000 €. E che poi sono sempre gli stessi che, per il pregresso, aggirarono e neutralizzarono tale sentenza, scaricando sui contribuenti l’onere di chiedere informazioni, su eventuali pignoramenti illegittimi, ad Equitalia stessa tramite il riempimento di un ridicolo modellino di istanza di revisione da compilare nei loro sportelli (informati da chi visto che alcuni cittadini hanno scoperto al momento di chiedere un mutuo in banca che avevano un’ipoteca sul loro immobile?), invece di cancellare tali pignoramenti direttamente loro dai nostri archivi.



La loro ambiguità di comportamenti e la scarsa trasparenza degli strumenti messi a disposizione del lavoratore nel loro difficile esercizio quotidiano, hanno contribuito non poco al disagio in cui quest'ultimi oggi si trovano e questo tra l’indifferenza quasi generale anche dei sindacati del settore, quasi tutti in altre faccende affaccendati.



Oggi con colpevole ritardo, vedi l’incontro tra Monti e Befera del 17 maggio, si cerca di correre ai ripari, annunciando modifiche nelle modalità esecutive del lavoro di Equitalia, ma lo stesso Presidente di Equitalia non si è mai creato molti scrupoli nell’utilizzare metodi alquanto discutibili, pur di relazionare nelle sue periodiche audizioni in Parlamento i mirabolanti successi della sua “creatura” nel recupero dell’evasione, ovviamente sempre nel rispetto del nuovo rapporto con il contribuente.



Cordiali saluti



Mauro Paracini
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