Questi i fatti. Sempre più spesso chi usa i mezzi pubblici assiste a casi in cui l'autista non si ferma alle fermate, malgrado lo sbracciarsi a terra di chi vuole salire, o lascia a terra disabili e anziani. Per non parlare dell'uso continuo di cellulari da parte degli autisti. Nel caso di mia nipote e della sua bambina di due anni, non posso pensare che l'autista si sia comportato come una persona nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, per cui viene spontaneo domandarsi se, per un motivo o per l'altro, lo fosse davvero. Ci sono controlli sull'assunzione di droghe o alcool da parte di persone a cui è quotidianamente affidata l'incolumità dei cittadini? E che cosa intendono fare il sindaco Marino e i dirigenti dell'Atac per tutelare i diritti dei cittadini che si servono dei mezzi pubblici e la loro incolumità fisica?
Anna Foa