Disservizio autobus 52

2 Minuti di Lettura
Sabato 15 Marzo 2014, 22:20 - Ultimo aggiornamento: 22:21
Lunedi 10/3/2014, alle 18.00, mi sono recato alla fermata di via S.Valentino per prendere il 52 in direzione S.Silvestro. In quel momento passato un 52 in direzione opposta, provenendo da Monti Parioli e diretto al capolinea di via S.Valentino. Questa vettura è poi arrivata alla fermata alle ore 18.20 (con una sosta al capolinea di quasi 20 minuti).



Dopo 2 fermate, ci ha fatto scendere a Pzza Don Minzoni, raggiunta dopo un paio di minuti, per farci salire su una vettura più grande, matricola n.5345, che era ferma in attesa. L'autista è sul marciapiede, fumando. Dopo una decina di minuti, squilla il cellulare dello stesso autista, che risponde e sale sull'autobus, sedendosi al suo posto, continuando la telefonata.



Dopo altri 5 minuti, arriva un altro 52, grande, che si accoda al nostro. L'autista di quest'ultimo scende dal suo mezzo e viene a parlare con il nostro autista, che chiude la telefonata e parla con il collega. Alle 18.45, chiedo a che ora partiamo. Risposta: Quando è l'ora! Chiedo quando è l'ora. Risposta in dialetto romanesco: "per fortuna che oggi me gira bene, se no sa come risponderei"...(sic!). Chiedo: quale dovrebbe essere il tempo di sosta e quando ripartiremo?



Risposta: "nu me rompe, parto quando voglio!". Parte alle 18.55, giungendo a Pzza S. Silvestro, alle 19.22. E' possibile che da via S.Valentino sia necessaria quasi un'ora e mezzo per raggiungere il centro?



Chiedo all'Atac: perché non insegnano l'educazione ai dipendenti? perché da almeno 5 mesi, è necessaria una navette fino a Pzza Don Minzoni?; e, infine, perché non viene abilitato un numero verde, in modo che il passeggero possa tempestivamente chiamare l'Atac, per segnalare ogni eventuale disservizio e metterla, quindi, in condizione di migliorare il servizio? E qui mi chiedo, e lo chiedo anche all'Atac, se è questa la finalità che intende conseguire l'Azienda del trasporto pubblico della Capitale.



Franco Mistretta