Disabili a Cinecittà World

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Giovedì 14 Agosto 2014, 18:56
Salve Redazione del Messaggero, mi chiamo Alessio Zecchiaroli e sono un ragazzo diversamente abile di 21 anni. Sono qui per raccontarvi una storia triste e vergognosa che mi è successa sabato 9 agosto c.m. nel nuovo parco di Roma "Cinecittà World": vi premetto che sono un appassionato di attrazioni adrenalitiche, tant'è vero che sin da quando ero piccolo i miei genitori mi hanno portato a visitare i più grandi parchi divertimento d'Italia e non solo.



Da diversi anni festeggio il mio compleanno con i miei amici più stretti a Raimbow MagicLand a Valmontone. Devo essere sincero li ( e non credo per negligenza) mi hanno sempre fatto accedere a tutte le attrazioni, e quando dico tutte intendo anche quelle adrenalitiche! Anche perchè a me piacciono solo quelle, ok?



Torniamo a noi, sabato 9, giorno in cui avevo delle ore da passare con Daniele Dalla Pozza, operatore della cooperativa Futura di Ostia, e grandissimo mio amico, siamo entrati nel parco accompagnati da mia mamma, la quale prima di salutarci e augurarci una bella giornata, ha parlato per un pò con il personale del parco per rassicurarsi che mi avrebbero fatto accedere a tutte le attrazioni. Chiaramente lei è andata via tranquilla, anche perchè al di la della difficoltà motoria, stava lasciando suo figlio di 21 anni, e non un bambino!



Bene, vi dico che per quanto ero contento le montagne russe sono state la mia prima tappa all'interno di Cinecittà World....e vi assicuro che trovarmi li davanti e ricevere un NO secco non è stato piacevole! E poi ancora altri NO in altre attrazioni. Mi domando: ancora oggi esistono storie come questa di pura discriminazione?



Io lo trovo vergognoso....ma solo chi si trova nella mia situazione può capire il dolore che si prova!

Altro comportamento che ho trovato poco carino, nei miei confronti e in quelli della persona che ogni volta doveva prendermi e sedermi sull’attrazione facendo fatica, è stato quello di non farmi fare il giro due volte….come invece è accaduto in tutti gli altri parchi, solo per una questione di sensibilità!



Concluderei dicendo che la vita e' un'avventura anche per noi diversamente abili ed abbiamo il diritto di viverla fino in fondo.



Alessio Zecchiaroli