Nuovi rintocchi nel cielo di Parigi: nuove campane a Notre-Dame

Nuovi rintocchi nel cielo di Parigi: nuove campane a Notre-Dame
di Rita Sala
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Lunedì 4 Febbraio 2013, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 13:49
Ha resistito la pi antica, Emmanuel, issata tra le guglie della Cattedrale nel 1686 e capace di resistere persino alle bordate della Rivoluzione.

Le sue sorelle, che hanno accusato i segni del tempo, saranno invece sostituite in occasione degli 850 anni del mitico tempio, l’antico simbolo di Parigi, senz’altro più denso della pur celebrata Tour Eiffel. L’ultimo giorno di gennaio la Cattedrale di Notre-Dame ha solennemente accolto le nuove campane che in alto, nella foresta marmorea di pinnacoli e nicchie, tra mostri grifagni, ricordi di festa e di battaglia, faranno compagnia alla veterana Emmanuel. Sono state realizzate in Normandia, nella fonderia Cornille-Havard, che opera a Villedieu-les-Poêles. Fuse in bronzo, artigianalmente e con tecniche medievali, hanno anche il medesimo peso degli esemplari originali, rimossi e riconvertiti in cannoni (meno Emmanuel) durante la Rivoluzione.

Solennemente benedette l’altroieri dall’arcivescovo della città, il Cardinale Vingt-Trois, le campane hanno ognuna il proprio nome, come la decana.



TREDICI COMPAGNE

Marie, che pesa oltre sei tonnellate e farà compagnia ad Emmanuel nella torre sud, è entrata in scena per prima, sulla gran piazza della cattedrale, a bordo di un camion, seguita dalle compagne. Hanno tutte viaggiato a una velocità massima di dieci chilometri all’ora, dalla fonderia alla città, attraversando il centro prima di guadagnare Notre-Dame. Parigini e turisti possono ora visitarle e ammirarle, nella navata della cattedrale, fino al 25 febbraio, giorno in cui verranno collocate nelle rispettive torri. Per ascoltarne la voce occorrerà invece attendere fino al 23 marzo, data in cui il gruppo al completo - tredici esemplari - sarà fatto risuonare nel cielo della Ville Lumière.



Ogni campana avrà un padrino o una madrina, scelti tra le molte personalità che si sono offerte per quest’ufficio. Marie, ad esempio, sarà tenuta a battesimo dalla Gran Duchessa del Lussemburgo, Maria Teresa Mestre, dalla quale ha preso il nome. Le otto consorelle si chiamano Gabriel (dal nome del Cancelliere Gabriel de Broglie); Anne Geneviève; Denis (padrino lo scrittore Denis Tillinac); Marcel; Etienne; Benoît-Joseph (è il nome del Pontefice); Maurice o Jean-Marie (dal nome dell’architetto Jean-Marie Duthilleul). La sostituzione di un gruppo di campane fu già tentata nel 1856, perché il loro suono non andava d’accordo con quello di Emmanuel. Ma - dicono i curatori di Notre-Dame - erano inadeguate per formato, mediocri nella qualità e irrimediabilmente stonate rispetto ad Emmanuel.



LA MEMORIA

La Francia si è preparata in grande alla celebrazione degli otto secoli e mezzo del tempio parigino. Consacrata nel 1163, Notre-Dame è, come detto, carica di storia, di letteratura, d’arte. Alla luce fiocamente colorata che le sue vetrate lasciano trapelare, le immense navate raccontano il vero e il fantastico. Hanno visto incoronazioni e uffici funebri, teorie di pellegrini, epifanie di santi, pitocchi in cerca di protezione, generali vittoriosi divenuti imperatori. E i bambini di tutto il mondo, dopo la diffusione globale del cartone animato tratto dal romanzo di Victor Hugo, Notre-Dame de Paris (1831), sanno di Quasimodo innamorato di Esmeralda che vaga tra guglia e guglia, spiando la zingara da sotto l’ala dei mostri di pietra, i Gargoyle e le Chimere, tra le quali la perfida Stryge, dotata di una vita solo notturna. Sanno delle campane di cui il Gobbo era re, degli amori e degli odii maturati dietro le colonne, nella tenebra degli altari, negli alvèoli del Coro. Chi abbia anche letto il celebre libro non dimentica il tragico finale, lo rivede in ogni cono d’ombra della chiesa: lo scheletro sghembo di Quasimodo, ancora abbarbicato a quello di Esmeralda, impiccata dal boia, finisce in polvere appena tentano di separarlo dagli ancora colorati resti di lei.



Restauri e celebrazioni costeranno quasi sette milioni di euro, già raccolti attraverso donazioni. Alle nuove campane si aggiungono il restauro del Coro e la rimessa in opera dell’organo del XV secolo, nonché un impianto ultimo modello di luci ecologiche. Alle emissioni filateliche si è già provveduto: due affrancature speciali in edizione limitata, illustrate dall’incisore Claude Andreotto, ritraggono due vetrate policrome della cattedrale. E il Teatro alla Scala di Milano (il sovrintendente Lissner è francese) ha in palcoscenico dal 10 febbraio il balletto Notre-Dame de Paris, coreografia di Roland Petit, protagonista Roberto Bolle.
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