Vaticano, in una guida tutti i segreti: dalla Sistina alla stazione

La cupola di San Pietro
di Franca Giansoldati
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Giovedì 7 Febbraio 2013, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 12:54
CITT DEL VATICANO - Il Vaticano, per i turisti non pu di certo limitarsi a san Pietro, alla Cappella Sistina e ai musei vaticani. Il professor Roberto Cassanelli, docente di storia dell’arte alla Cattolica di Milano spiega che proprio da questa convinzione nata la prima guida turistica capace di svelare ogni anfratto del piccolo Stato pontificio . Tutto eccetto che per la zona in cui abita il Papa, nel Palazzo Apostolico: lì per ovvie ragioni di sicurezza la curiosità non può entrare e l’appartamento pontificio non trova spazio tra le pagine del volume.



Perché questa guida è da considerarsi unica?

«Perché per la prima volta sono stati invitati a collaborare tutti i responsabili e gli esperti che lavorano in Vaticano. Dal direttore Paolucci in giù. Figure di notevole spessore capaci di spiegare al grande pubblico le collezioni, rivelare curiosità, tratteggiare storie nascoste. Io mi sono limitato a fare il direttore d’orchestra».



Ci è voluto molto tempo?

«Un anno di lavoro e abbiamo operato a tamburo battente. La mole di materiale era notevole ma la cosa positiva è stato lo spirito di squadra. Il Governatorato, grazie al cardinale Lajolo, ci ha aperto tutte le porte del Vaticano. Una volta raccolti i testi scritti dagli esperti li abbiamo assemblati, resi fruibili e tradotti in sei lingue, russo compreso».



L’uovo di Colombo. L’idea a chi è venuta?

«E’ frutto del rapporto già esistente con la Libreria Editrice Vaticana. Ci siamo accorti che mancava uno strumento, una guida, per raccontare e illustrare tante cose sconosciute».



Per esempio?

«A me ha colpito il fatto che lo Stato vaticano, come lo percepiamo ora, è frutto dell’azione di Pio XI. E’ stato un Papa costruttore, a livello di Giulio II. Poi la storia della Casina di Pio IV, luogo non facilmente raggiungibile, ma eccezionale, sopravvissuto per sei secoli come era allora. Una meraviglia. E poi la Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, che pochi conoscono e purtroppo pochissimi possono visitare. Un gioiello medievale. E ancora, la stazione ferroviaria, stile art deco. O la famosa scala elicoidale di Giuseppe Momo».



Secondo lei quale è il luogo più segreto?

«Lo Ior, il torrione di Niccolo VI. Pensi che nemmeno noi abbiamo potuto visitarlo anche se ci sono state aperte tutte le porte».



Ci sono luoghi interdetti?

«Oltre all’appartamento papale, la zona della Gendarmeria. Non abbiamo potuto accedere alla stanza in cui si controlla tutto, piena di monitor, nè alla cella dove era Paolo Gabriele. Del Palazzo Apostolico c’è solo la parte aperta al pubblico».
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