Poesia: “Catalogo dei giorni felici”
il felice esordio di Daniela D'Angelo

Poesia: “Catalogo dei giorni felici” il felice esordio di Daniela D'Angelo
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Giovedì 7 Marzo 2013, 18:06
ROMA - Si presenta come un piccolo libro, ed invece un condensato di stati d’animo, “Catalogo dei giorni felici” (Salvatore Sciascia editore, pag. 56, euro 6,00), l’opera prima di Daniela D’Angelo che ha vinto il Premio nazionale di Narrativa e Poesia “Citt di Fabriano”. L’originalit e l’intensit, infatti, come ricorda Emanuele Trevi nel risvolto, “sono le fate che tengono a battesimo il Catalogo”. Diario sentimentale della vita, questa raccolta di 33 componimenti numerati (pi 3 Fuori raccolta) rappresenta la necessit di raccogliere e ordinare il vissuto - non a caso la parola “Catalogo” del titolo - attraverso manovre di accerchiamento del dolore. La felicit resta una promessa non mantenuta. Mirabili versi compiuti sotto il segno della leggerezza e dell’ironia, le poesie affrontano il rapporto con il Tempo e con il dolore, diventando campionatura di felicit svanite o mai possedute.



Una vera e propria lirica d’amore è la poesia n. 6: “Ho messo campanelli alle porte/ caso mai dovessi tornare mentre dormo./Ho messo campanelli alle finestre/caso mai da lì dovessi entrare/ - potrei non accorgermene./ Ho messo tagliole negli angoli/nel caso tu volessi tornare/ ma con cattive intenzioni,/ nel caso tu volessi dirmi/ che non è più tempo di sogni./Ho messo tagliole/e campanelli su tutte le porte.//” Sono versi che nascono un momento dopo la deflagrazione del dolore, e riparano le mancanze, e ci riportano in salvo: spesso invitano alla calma e conducono alla tenerezza.



Lontana dagli sperimentalismi, la lingua apparentemente semplice rivela una relazione profonda e accurata con la parola. Tramite le assonanze, le contraddizioni esplose nel corpo a corpo con la vita si risolvono in una suggestione poetica. Ci sono inoltre oggetti ricorrenti che appartengono al quotidiano e un’aspirazione contemporaneamente sensuale e mistica al vuoto: “Dai posacenere in giardino/divenuti sotto la pioggia/ umide scodelle d’acqua/ho appreso la calma: a riempire/e a svuotare, a caso, il cuore.//” Forse è questo il luogo della felicità. Un piccolo libro da tenere sempre con sé.
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