Philip Roth: «Ora basta, smetto di scrivere»

Philip Roth
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Sabato 10 Novembre 2012, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 00:13
NEW YORK - Scrivere ora mi difficile. Nemesis sar il mio ultimo libro ha confidato lo scrittore Philip Roth a una rivista francese e la notizia rimbalzata subito negli Usa; il grande scrittore nato a Newark nel ’33 stava parlando del suo ultimo romanzo breve, uscito nel 2010.



Philip Roth dunque ha deciso di rimettere la penna nel cassetto. Basta con i romanzi e basta con la scrittura. Il più famoso autore vivente della letteratura americana ha preso la decisione di chiudere con quello che per decenni è stato il suo mestiere.



Non è recente l’intervista a Les Inrocks, risale a un mese fa ma solo ieri è arrivata la conferma dell’editore Houghton and Mifflin: «Philip mi ha detto che è vero», ha confermato da parte sua Lori Glazer, vice presidente della casa editrice. Nemesis racconta la storia di un fallimento e parla della vecchiaia. Roth lo aveva ambientato in New Jersey nel periodo della seconda guerra mondiale.



Roth, che oggi ha 79 anni, conta al suo attivo oltre 25 romanzi tra cui Goodbye, Columbus e Lamento di Portnoy, opere famosissime che non gli sono mai valse però la vittoria per il premio Nobel, la cui candidatura è sempre stata più che certa ma è sempre mancato l’atto finale. Lo scrittore aveva invece vinto il Pulitzer per Pastorale Americana del 1997 e due National Book Award.



I suoi romanzi tendono a essere autobiografici, con la creazione di alter-ego (il più famoso dei quali è Nathan Zuckerman), personaggi che portano il suo vero nome e persino personaggi che si chiamano Philip Roth ma non sono lui (come in Operazione Shylock), ma anche con ritratti famigliari e di quartiere che diventano esemplari dell’umanità della zona (la periferia a ovest di New York e soprattutto Newark) e dell’epoca, tanto da farne un'identità insieme personale e collettiva.



Alla rivista francese Les Inrocks ha anche confidato di aver sempre trovato difficile il suo mestiere e di aver deciso di non avere più a che fare con i libri. Roth ha aggiunto che quando aveva 74 anni si era tuffato nelle sue creazioni riprendendole in mano in ordine cronologico inverso: «Volevo vedere - ha detto - se avevo sprecato tempo. Ho dedicato tutta la mia vita a scrivere sacrificando tutto il resto. Ora basta. L'idea di cercare di scrivere di nuovo è impossibile». «Ho pensato che era piuttosto riuscito» ha confessato riguardo al suo lavoro: «Alla fin della vita il pugile Joe Louis l'aveva detto: ho fatto il meglio che potevo. Avrei detto lo stesso del mio lavoro. Ho fatto anch’io del mio meglio».



R.Sp.
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