In un libro i “segreti” del Chelsea hotel
l'albergo delle star e delle icone della cultura Usa

Nuovo libro in uscita con aneddoti su Dylan, Cohen Patti Smith
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Domenica 17 Novembre 2013, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 15:18
Bob Dylan ubriaco ed esausto riverso a terra in un party, mentre Mick Jagger e Brian Jones continuano a fare festa insieme ad altri invitati. Leonard Cohen che riesce a portarsi a letto Janis Joplin fingendo di essere Kris Kristofferson. Sono solo alcuni degli aneddoti alcuni dei quali inediti, raccontati in un nuovo libro che celebra il Chelsea Hotel, albergo di New York che ha avuto tra i suoi ospiti, scrittori, musicisti, artisti tra cui Bob Dylan, Charles Bukowski, Janis Joplin, Leonard Cohen, Iggy Pop, Sid Vicious e Patty Smith, per citarne solo alcuni.

Sebbene sia chiuso da due anni la fama del Chelsea Hotel non accenna a diminuire: “Inside the Dream Place: The Life and The Times of New York Legendary Chelsea Hotel”, scritto dall’autrice newyorkese Sherill Tippins, in uscita negli Stati Uniti a dicembre, ripercorre storie conosciute e inedite su star diventate icone mainstream e alternative della cultura americana e inglese.

La prima celebrità ospitata dall’albergo della 23esima strada ovest di Manhattan è Arthur Miller nel 1962. Lo scrittore e drammaturgo era alla ricerca di un rifugio dopo il divorzio da Marilyn Monroe. Stanco dei titoli dei giornali sulla loro separazione, diventa un residente dell’albergo, dove scrive “After The Fall”, spettacolo che ripercorre la storia del suo matrimonio con la diva. Miller era solito fare colazione la mattina servendosi dai distributori automatici dell’Hotel in compagnia di Arthur C. Clark, altro ospite. Lo scrittore inglese era nel mezzo della scrittura del suo nuovo romanzo: “2001 odissea nello spazio”.

Bob Dylan divenne ospite fisso nel 1965 quando prese in affitto una stanza vicina a quella di Sara Lowndes, donna che avrebbe sposato segretamente. Fu lì che scrisse “Blonde on Blonde”. Una storia che circolò fu quella di un Dylan ubriaco riverso a terra privo di conoscenza durante una festa in cui gli invitati, tra cui i Rolling Stones continuavano a ballare e a divertirsi come se nulla fosse.

Edie Sedgwick, la superstar “nichilista” di Andy Warhol, divenne presto una presenza fissa. Prima che la dipendenza dalle droghe pesanti la portarono fuori dalle scene, fu una delle attrici preferite del genio della Pop Art. Fu nelle stanze dell’albergo che furono girate diverse scene di "Chelsea Girls", film epico diretto nel 1966 da Warhol e Paul Morrissey.

E’ una notte della fine degli anni sessanta quella in cui Leonard Cohen dentro l’ascensore si rende conto di avere di fronte Janis Joplin: “Stai cercando qualcuno?”, le fa. “Sì, cerco Kris Kristofferson”, risponde lei. “Ma che fortuna, sono io”, le fa lui. I due finiranno a letto e Cohen scriverà poi una canzone dal titolo “Chelsea Hotel No. 2”, in cui fa riferimento al “letto disfatto”.

Nel 1967, Arthur Miller aveva inutilmente segnalato alla direzione dell’hotel un personaggio piuttosto fastidioso: la scrittrice femminista Valerie Solanas. La donna non la finiva di importunare gli ospiti proponendo copie di “The Scum Manifesto”, il suo libro che conteneva un attacco alla cultura patriarcale e che nel titolo aveva un riferimento chiaro all’obiettivo di costruire una società senza uomini: Scum (Society for Cutting Up Men). La donna come è noto, fu l’attentatrice che sparò a Andy Warhol nei locali della Factory il 3 giugno del 1968.

Negli anni Settanta l’hotel divenne meta di diversi musicisti punk. Nel 1970 Patti Smith ci soggiornò in diverse occasioni. Lì fece conoscenza con il batterista dei Holy Modal Rounders Sam Shepard. Il musicista si presentò con il nome fittizio di Slim Shadow. I due iniziarono a frequentarsi e divennero preso una coppia. Ci volle del tempo prima che Patti scoprì che il suo amante aveva un altro nome e che a casa aveva una moglie e un figlio appena nato.

Nella seconda metà degli anni Settanta, il Chelsea ospitò Dee Dee Ramone, bassista dei Ramones alla ricerca di un luogo dove potersi disintossicare dall’eroina. Il soggiorno non servì tanto per sottrarsi alla dipendenza tossica ma fu comunque utile per scrivere il romanzo “Chelsea Horror Hotel”.

Il 12 ottobre del 1978 il Chelsea Hotel entra nella storia della cronaca nera del rock: viene rinvenuto il corpo senza vita di Nancy Spungen, l’amante di Sid Vicius, bassista dei Sex Pistols, nonché icona del punk nella sua versione più autodistruttiva. Vicino al corpo, il coltello che Sid aveva appena acquistato. Vicious viene arrestato. Ma muore per overdose prima che il processo emetta la sentenza.

Dagli anni Ottanta in poi l’albergo diventa una meta per artisti mainstream. Saranno ospiti magari per solo pochi giorni Madonna, Marianne Feithfull, gli artisti Francesco Clemente e Julian Shnabel, e tanti altri. L’ultimo aneddoto riguarda l’attore Ethan Hawke a cui l’Hotel concesse la suite gratis per un mese dopo la fine del suo matrimonio con Uma Thurman. Hawke, tempo dopo restituì la gentilezza dirigendo “Chelsea Walls”, film in cui viene raccontato un giorno nell’albergo.