Virus, al Pronto soccorso dell'ospedale di Civitavecchia accessi e percorsi divisi

L'interno del Pronto soccorso del San Paolo: accessi e percorsi divisi per i casi sospetti di Coronavirus
di Cristina Gazzellini
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Giovedì 27 Febbraio 2020, 11:23
Con la guarigione anche del terzo paziente ricoverato allo Spallanzani, comunicata ieri, il Lazio non ha ufficialmente più nessun caso di Coronavirus. Una buona notizia, ma che non deve comunque far abbassare la guardia. «Da noi la situazione è tranquilla, ma viene costantemente monitorata. E' attiva una task force in ambito ospedaliero spiega il direttore generale della Asl Roma 4 Giuseppe Quintavalle - in cui gioca un ruolo fondamentale il dipartimento di prevenzione operativo 24 ore su 24. E anche il nostro ospedale si è attrezzato per le emergenze. Ora stiamo valutando se ricorrere alle tende esterne, ma il problema è un altro. Fare un accesso diviso al triage tra pazienti con sintomi compatibili al Coronavirus e altre patologie e poi farli ritrovare insieme nelle sale del Pronto soccorso non avrebbe senso. Per questo abbiamo già predisposto un accesso diviso, ma anche due stanze a pressione negativa per l'isolamento totale. E' stato creato un percorso diviso per trattare isolatamente i casi a rischio».
CONSIGLI E PROVVEDIMENTI
Secondo Quintavalle è sbagliato l'eccessivo ricorso alle mascherine «in questi giorni utilizzate impropriamente, con modelli inidonei e in molti casi indossate anche male a coprire solo la bocca e non il naso», ma anche l'eccessiva fiducia nel termoscanner (al momento usato solo in porto dalle compagnie di crociera). «Non basta avere la febbre per essere positivi al Coronavirus, così come non averla non significa non esserne portatore asintomatico. Si può avere febbre per mille motivi, oppure aver contratto il Coronavirus e non manifestare sintomi». Di una cosa però il manager dell'Asl è convinto: il consiglio di curare l'igiene e lavare spesso le mani, va seguito scrupolosamente. «Abbiamo potenziato le pulizie anche al San Paolo ricorrendo ai sistemi delle nonne, ovvero alcol e varechina. Disinfettare i locali pubblici, i mezzi di trasporto, le stazioni, così come gli ospedali, è fondamentale per prevenire il virus. La situazione è in continua evoluzione e viene seguita costantemente dalla task force di cui sono parte attiva anche i comuni. Per segnalare sintomi come tosse, febbre e problemi respiratori, evitare di rivolgersi la pronto soccorso, ma chiamare il proprio medico di base, o il 1500. Tra un paio di giorni sarà attivo anche un numero verde regionale».
I COMPORTAMENTI
Intanto proprio dalla Regione arrivano le nuove disposizioni. «Visto l'obbligo per tutte le persone in arrivo sul territorio e provenienti da regioni o paesi nelle quali sono presenti casi di contagio di dare preventiva comunicazione alle aziende sanitarie. La Asl Roma 4 ha messo a disposizione l'indirizzo di posta elettronica sorveglianzamalattieinfettive@aslroma4.it. Si invita - si legge nella nota - in particolar modo quanti intendano ricevere visite da parte di parenti e/o amici provenienti dalle aree interessate o siano di ritorno da viaggi o soggiorni nelle zone di contagio di segnalare tempestivamente i rispettivi spostamenti, affinché le autorità sanitarie possano tenerne debita traccia e disporre eventuali interventi. Si ricorda che le comuni mascherine di garza, in questo periodo irreperibili, non servono a chi è sano, ma solo a chi è malato, per proteggere le persone circostanti». Infine dalla Regione si informano tutti i genitori e gli operatori scolastici che, «in base al decreto del Presidente del Consiglio, la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a 5 giorni, avviene, fino al 15 marzo, dietro presentazione di certificato medico». Informazioni comunque disponibili sul canale Telegram @emergenzecivitavecchia.
 
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