Civitavecchia, Enel ribadisce: «Torre Nord andrà a gas»

La centrale Enel di Torre Nord: dopo il carbone, l'Enel punta sul gas
di Cristina Gazzellini
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 11:49
Il futuro energetico di Civitavecchia e il destino dell'area della centrale di Torre Valdaliga Nord sembrano essere già delineati con l'arrivo del gas al posto del carbone. Questo al momento il quadro emerso lunedì sera nel corso dell'audizione dei vertici della Spa elettrica alla Regione Lazio. Un'audizione chiesta dai consiglieri della Commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patanè, per fare chiarezza in vista dell'approvazione del nuovo Piano energetico regionale.
L'ILLUSTRAZIONE
A illustrare la strategia aziendale per Enel è stato Gaetano Evangelisti, responsabile relazioni istituzionali, che ha spiegato come la società cerca sempre il confronto con i territori, nelle sedi opportune e agisce nel perseguimento degli obiettivi del piano nazionale Energia e clima, che comprende anche l'utilizzo di impianti a gas, ovviamente con tecnologia diversa da quella del passato. Sulle rinnovabili, pur premesso che sono una priorità dell'azienda, Evangelisti ha detto che in Italia ci sono molte difficoltà nella tempistica delle autorizzazioni, anche rispetto ai paesi meno avanzati in materia. Il dirigente ha concluso ricordando il coinvolgimento delle imprese locali e le altre attività della spa in questa fase, come la costituzione di Enel logistics, finalizzate ad accompagnare le imprese in una crescita sostenibile.
LE OBIEZIONI
Una scelta, quella della trasformazione dell'impianto a carbone di Tvn a gas, che sembra essere già cosa fatta, nonostante il comune di Civitavecchia abbia approvato lo scorso anno in consiglio comunale una mozione che dice no a ogni forma di combustibile fossile sul territorio comunale. Posizione peraltro ribadita anche nei giorni scorsi dalla maggioranza del sindaco Ernesto Tedesco, che continua a puntare sulle energie rinnovabili. A mettere di fronte la spa a una scelta, ovvero aprire o meno un confronto concreto con le istituzioni, a partire dalla Regione, è stato al termine dell'audizione l'assessore regionale Mauro Alessandri che ha ottenuto un nuovo incontro con i vertici Enel. «E' importante per noi come Regione sciogliere questo nodo e capire se ci sono margini di trattativa e se c'è un'apertura dell'azienda elettrica verso le istanze del territorio e delle istituzioni. Ci sono proposte valide sul piatto, come il polo logistico da realizzare dopo l'addio al carbone. C'è da capire come si vuole sviluppare quest'area. Ed Enel si è detta disposta a ragionare insieme». Prima di Alessandri sono intervenuti i consiglieri Gino De Paolis (Lista Zingaretti) e Devid Porrello (M5S). Entrambi hanno portato l'attenzione sui motivi della scelta del gas alla luce delle questioni legate alla salute dei cittadini del territorio dell'Alto Lazio e sul fatto che il territorio non può permettersi ulteriori sacrifici dopo quelli già fatti negli anni passati.
L'ALTERNATIVA
Ieri sull'audizione è intervenuto anche il presidente della Compagnia portuale Enrico Luciani, che nei giorni scorsi aveva parlato della possibilità di avviare con Enel un progetto per la creazione di un polo logistico proprio nel sito di Torre Nord. «C'è una banchina da 300 metri con fondali da 16 e tutta l'area dei dome del carbone da utilizzare per lo stoccaggio merci. Sarebbe il sito ideale. La spa deve capire che stavolta dovrà trattare col territorio e non imporre decisioni dall'alto, come avvenne per il carbone. Innanzitutto c'è da discutere del phase out che rischia di lasciare senza lavoro 150 famiglie. Non accetteremo una nuova centrale a gas imposta e che non garantisa salute, né occupazione».
 
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