LA PARTE VERDE
La pineta, complice la pandemia che ha impedito le scampagnate tradizionali di Pasquetta e del Primo Maggio, è pulita e non ci sono rifiuti in giro. Ma per il resto, l'area è nel più totale abbandono. Parti di staccionata crollate; il fosso da ripulire; l'incuria in cui versano gli scavi archeologici. E in questo cas appellarsi al Covid è impossibile, viste le condizioni in cui si trovano entrambi i siti archeologici. L'insediamento collegato a Porto Columna è un disastro. L'erba ha ricoperto l'intera area; la recenzione, arrugginita, è completamente abbattuta; il capanno in lamiera è stato vandalizzato ed è crollato. Gli scavi sono quindi alla mercè di chiunque, facilmente accessibili dalla strada principale ed esposti a deturpazioni e saccheggi. Cosa che già è avvenuta in passato, quando scomparvero alcuni utensili e monili rinvenuti durante le operazioni di scavo e già catalogati. Ma poi lasciati lì, in bella vista. L'Autorità Portuale, in virtù di alcune prescrizioni contenute nella Via per il progetto di ampliamento del porto, si era impegnata a realizzare una riqualificazione dell'area della Frasca, al fine di riconvertirla in parco naturale. Il primo passo riguardava proprio la campagna di scavi dei due siti, Cappelletto e Porto Columna. Il pianoo, approvato dalla Regione del 2013, sarebbe dovuto terminare nel 2018, ma ancora si è ben lontani dall'obiettivo. A cosa sia dovuto il rallentamento, non si sa. L'auspicio è che presto le attività di recupero degli insediamenti riprendano e giungano al termine.
CAMPING MALRIDOTTO
Ma non ci sono solo gli scavi in abbandono. Anche l'area del campeggio appare nella stessa situazione. All'interno l'erba è alta e le strutture sembrano in disuso da tempo. Nessuno, sembra sapere cosa stia accadendo e anche per l'assessore ai Lavori pubblici, Sandro De Paolis la situazione è anomala. «Da subito - dice - abbiamo ripreso i colloqui con la proprietà e avviato l'iter per il rilascio delle necessarie autorizzazioni ai lavori di adeguamento e riqualificazione di cui il camping necessita. A gennaio la procedura si è conclusa, ma ancora la società non ha versato la fidejussione e ritirato il permesso a costruire». Insomma, se queste sono le premesse, la riqualificazione dell'intera area appare lontana.
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