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Roma 2024, ufficiale la candidatura e il Villaggio si farà a Tor Vergata Domani c'è il Mennea Day

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Venerdì 11 Settembre 2015, 15:44
Lo spirito olimpico è a Roma. Da stamattina la Capitale è ufficialmente candidata alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024. La lettera che ufficializza l’impegna dell’Italia - e di Roma - a organizzare la competizione a cinque cerchi è partita oggi, destinazione Losanna dove ha la sede il Comitato olimpico internazionale. Una formalità dopo il grande lavoro svolto negli ultimi mesi. La scadenza della candidatura è fissata al 15 settembre e il giorno successivo si conosceranno i nomi delle città in corsa che ora sono, con Roma, Parigi, Budapest, Los Angeles e Amburgo. Attesa per Toronto e, forse, Baku.

In Campidoglio, dove la lettera è stata firmata dal sindaco Ignazio Marino (tocca al sindaco candiare una città), c’erano il presidente del Comitato promotore dei Giochi, Luca Montezemolo, il suo vice Luca Pancalli (che è anche il presidente del Comitato Paralimpico italiano), il direttore generale dello stesso comitato, Claudia Bugno, il numero 1 del Coni, Giovanni Malagò, e l’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo.

Durante l’incontro si è parlato dell’organizzazione, o meglio di individuare le priorità e le caratteristiche dell’organizzazione dell’evento. Questo è, al di là del risultato finale, ossia della scelta che verrà fatto a settembre 2017 a Lima quando si voterà per le Olimpiadi del 2024, il tema più importante per la città che da questa candidatura, comunque vada, trarrà benefici.

Ufficializzato il luogo dove nascerà il Villaggio olimpico. «Credo proprio che il Villaggio si farà a Tor Vergarta», ha detto Malagò che ha vinto la disputa con il sindaco Marino che prediligeva Tor di Quinto, aggiungendo che l’amministrazione capitolina vuole creare un parco verde, quindi un’area altamente sportiva, nella zona nord della città. Ecco il parco olimpico, necessario - anzi indispensabile - per mettere in piedi un’Olimpiade. E per rendere accessibile quell’area si parla di realizzare una metropolitana, visto che la zona è ad alta densità di popolazione.

Roma 2024 è l’occasione per cambiare volto alla città. Ripetiamo: si vinca o si perda (Los Angeles e Parigi sono fortissime) questa è l’opportunità per la città d cambiare qualcosa, di renderla non solo più vivibile ma anche più moderna, con un progetto che preveda non solo di ammodernare gli impianti esistenti ma di realizzare qualche struttura che non c’è e che una Capitale mondiale necessita. Parliamo di un Palasport degno di questo nome (sarebbe ora di terminare il Palazzo di Tor Vergata progettato da Calatrava), di un Velodromo e di un bacino per il canottaggio che, con la sua area verde, può essere un grande polmone sportivo per la città.

Migliorare la città, questo sì, sperando che lotte politiche non ve ne siano. Il progetto deve essere sposato da tutti per il bene della città. Si parla di Capitale multiculturale, simbolo di eguaglianza. Questo rimane in ogni caso, Olimpiadi o non Olimpiadi: l’importante è non fermarsi alle idee ma realizzare un progetto che può cambiare - in meglio, sia chiaro - la vita di tutti.

Domani è il giorno del Mennea Day

Duecento metri per tutti, in quasi ogni città italiana. Domani si corre il terzo Mennea Day nel giorno del trentaseesimo anniversario del record del mondo dei 200 metri di 19”72 ottentuo a Città nel Messico nel 1979 e che ha resistito per 17 anni al vertice (è ancora primato europeo) realizzato da Pietro Mennea, il grande campione scomparso due anni e mezzo fa.

Possono correre tutti, tesserati e semplici cittadini, per ricordare quell’evento. A Roma si gareggia nel giorno della riapertura allo stadio delle Terme di Caracalla (rifatta la pista) intitolato a Nando Martellini. A proposito di questa intitolazione, voluta dall’allora sindaco Walter Veltroni e non del tutto comprensibile, chiediamo: perché non dedicare almeno un rettilineo (anche quello coperto) dell’Acqua Acetosa (oggi Paolo Rosi, grande persona, un amico, ma era un azzurro del rugby, non dell’atletica che ha solo commentato, e bene, da telecronista) a Plinio Castrucci? Almeno lui è uno dell’atletica per davvero.

Tornando al Mennea Day diciamo che è stato giusto dedicare una giornata a lui anche se quando non si è più su questa Terra tutti diventano buoni e speciali.
A Roma si corre alla Terme: appuntamento alle 14 (e dalla 14.30 in tivù, RaiSport) con tanti ospiti, da Sara Simeoni a Yohanes Chiappinelli, Yeaman Crippa e Ayomide Folorunso.

Chamizo, un oro inatteso e un pass per Rio

Frank Chamizo ha vinto nella notte italiana a Las Vegas l'oro mondiale del sollevamento pesi della categoria 65 kg stile libero di lotta. Il l'azzurro di Cuba, naturalizzato italiano dallo scorso febbraio (è sposato con la collega Dalma Caneva, lottatrice della nostra nazionale) è uno splendido successo. Il campione in forza al Centro sportivo dell'Esercito ha battuto in finale l'uzbeco Ikhtiyon Navruzv per 4-3 e ha conquistato il pass per le Olimpiadi di Rio. Si tratta della carta olimpica numero 72 in 11 discilpine differenti.
 


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