A Testaccio si fa musica. Prevedo l'obiezione. Per gli abitanti del quartiere stare in piazza è un momento di relax e socialità. Giusto: ma non si potrebbe limitarlo al solo agosto e adesso inventarsi qualche altra cosa? Teatro all'aperto, per dire. Meno rumoroso e anche meno aderente all'iconografia dell'Italia anni '50, pizza e mandolino. Siamo fermi a questo, da decenni e in fondo, è la metafora di Roma. Bancarelle sul Lungotevere, canzonette in piazza.
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