Steno non è stato solo un grande artigiano del cinema. Ha fatto parte di un’epoca in cui gli intellettuali, i cineasti, gli attori vivevano a stretto contatto con la realtà e formavano una comunità compatta, coerente, coraggiosa. Il regista di “Un americano a Roma” aveva sfidato il Duce imitandolo alla radio e, volta riparato a Napoli, per sbarcare il lunario aveva messo su un business con il suo amico Dino de Laurentiis (che sarebbe diventato il più grande produttore del mondo): vendevano ai turisti l’acqua della Grotta Azzurra di Capri sigillata dentro bottigliette decorate dallo stesso Steno.
E sono i figli di Steno, Carlo ed Enrico Vanzina che hanno la commedia nel DNA e ne hanno fatto la loro ragione di vita, a raccontare queste storie meravigliose facendoci volare in un mondo affascinante, fecondo, popolato di artisti che hanno contribuito a risollevare l’Italia dalle macerie della guerra. Le loro commedie ci raccontano un pezzo di storia, la loro avventura artistica fa parte della storia di questo Paese.
E’ bello ricordarlo oggi che la commedia è diventato un “filone” come un altro e i suoi eroi pensano solo a sfidarsi al botteghino per arraffare più incassi possibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA