Anna Guaita
Quest'America
di Anna Guaita

Nuova truffa contro gli anziani: li fanno diventare "muli della droga"

di Anna Guaita
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Sabato 28 Maggio 2016, 20:32

NEW YORK – E’ la truffa più vergognosa. E va solo crescendo. Man mano che la popolazione invecchia, si moltiplicano anche i malfattori che cercano di approfittare degli anziani, specialmente se soli. L’ultima truffa, che sta prendendo piede negli Usa al punto che il Senato ha tenuto delle udienze per cercare una soluzione, ha fatto finire in prigione all’estero varie decine di “senior citizens”, imbrogliati e utilizzati dai trafficanti di droga come muli per il trasporto di eroina, cocaina, metamfetamine ed ecstasy.
 
Almeno 15 giri di trafficanti sono già stati identificati. E la loro strategia è paziente, al punto che può prendere anni: navigano le chat room in internet, i social network, cercano di identificare degli anziani soli e ne diventano amici. In un caso particolare la “arruolatrice” ha dedicato ben sei anni per arrivare ad avere la totale fiducia di un 77enne del Maine, un sacerdote in pensione. E quando la fiducia è conquistata, l’arruolatore o arruolatrice offre un viaggio gratis. Alle volte fingono un amore inesistente, alle volte si fingono lontani parenti, e spiegano di avere un po’ di soldi da parte ed esser pronti a pagare il viaggio a John o Tom, pur di vederlo di persona. John o Tom ci cascano, e accettano anche di portare con sè una valigia piena di regali che viene loro consegnata da comuni “amici”: spesso sono scatole di cioccolatini, barattoli di caffè, foto incorniciate, saponi, buste di te. I controlli doganali sono veloci, visto che un anziano bianco che va in vacanza in Europa in genere non desta sospetto.
 
Il povero ex sacerdote non è stato fortunato: sta scontando 7 anni di carcere in Spagna, e almeno altri 145 americani sono stati “pizzicati” all’arrivo a destinazione.  Il 79enne ex militare Daniel Seiber è stato salvato prima che salisse in aereo, all’aeroporto di Atlanta: un “avvocato” l’aveva convinto a raggiungerlo a Dubai, dove lo avrebbe atteso una piccola somma risalente a dei lavori fatti quando era nella Marina ed era impiegato  nel Golfo. Tutto falso ovviamente.
 
Il senatore Jeff Flake, della Commissione sulla Terza Età, ha spiegato che queste  truffe sono le più crudeli perché «fanno leva sulla solitudine degli anziani, e sulla loro scarsa conoscenza del mondo internet». L’AARP, la American Association of Retired Persons, sta facendo una grande campagna per difendere gli anziani. Ma come succede anche in Italia, i malfattori sono estremamente prolifici e furbi.
 
Io stessa personalmente ne sono stata testimone. Mentre mi trovavo a casa di mia suocera, negli ultimi giorni della sua vita, è arrivata una telefonata: una voce molto seria, che mi ha scambiato per mia suocera,  mi ha detto di rappresentare l’Irs (il temutissimo fisco Usa) e che c’erano stati gravi errori nell’ultima denuncia delle tasse, per cui dovevo urgentemente pagare una penale – dando il numero di carta di credito -  se volevo evitare la prigione.
 
Ci ho messo meno di dieci secondi a capire che era una truffa. L’Irs non ti chiamerebbe al telefono, ma manderebbe una busta raccomandata. E non ti chiederebbe mai il numero di carta di credito al telefono. Ma mia suocera, anziana e un po’ confusa, se lo sarebbe ricordato?  E tutti gli altri anziani, ultra-settantenni, ottantenni, novantenni cresciuti nel sacrosanto timore del fisco, ci sarebbero caduti?
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