Fortissimi su Facebook sono i gruppi di quartiere di Roma est, una delle zone più bersagliate da incendi e roghi tossici. Sfogliando l'album dell'attivismo social, in prima fila c'è Roberto Torre, del comitato di quartiere di Tor Sapienza. Ogni giorno si mette sul balcone e documenta i roghi che provengono dal campo di via Salviati e da altre zone. Documenta, grida, baccaglia. Tutto resta uguale.
Poi ci sono i residenti di Centocelle, vittime dei roghi nel parco e degli incendi negli autodemolitori. Si stanno unendo e rafforzando sempre di più i residenti di Torre Spaccata, Morena, Cinecittò, Tor Sapienza, Capannelle. I primi l'altro giorno sono scesi in strada tutti insieme per la prima protesta contro i roghi, gli incendi negli sfasciacarrozze, il silenzio assordante dell'amministrazione municipale (VI e VII) e comunale. L'hanno chiamata la "passeggiata via vai" su viale Palmiro Togliatti, angolo viale dei Romanisti. In pratica hanno bloccato il traffico. L'ultima protesta riguarda la "buca" che si è ripopolata di nomadi, buca dalla quale per anni sono usciti fumi, travolta dall'incendio dell'8 luglio, e ora ripopolata.
I residenti si fanno una semplice domanda: "Possibile non si possa far nulla?".
La protesta è stata organizzata sui social, il tam tam dell'appuntamento diffuso con i post condivisi. Così come la raccolta firme per presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Insomma, c'è una grande confusione nel cielo sopra Roma est e viene documentato con video social in diretta. Chissà gli stranieri cosa penseranno: curiosando tra i gruppi social made in Italy si ritroveranno sommersi da dirette video su incendi che sfiorano i palazzi, distruggono ettari di verde, intossicano centinaia di persone. Niente più gatto-mania, riprese di monumenti o di cene in Centro: a Roma solo fumo, fiamme, e proteste.
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