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di Laura Bogliolo

 Google, l'oblio e "mio marito ucciso"

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Giovedì 26 Novembre 2015, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 17:54
Il diritto all'oblio spazza via url. L'Italia è il Paese europeo (tra Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna) che ha inviato meno richieste. Google ha aggiornato il rapporto sulla trasparenza nel quale indica di aver ricevuto 348,085 richieste di cancellazione di url che rimandavano a pagine con articoli o fatti che in qualche modo violavano il cosiddetto diritto all'oblio. La procedura per la richiesta di cancellazione è stata attivata nel maggio del 2014 a seguito della sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nel contenzioso Google Spain contro AEPD e Mario Costeja González. La maggior parte delle richieste in Europa provengono da Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e poi Italia. Il numero totale di url che Google ha valutato per la rimozione è di 1.234.092 . Gli url rimossi sono il 42% (circa 440mila) quelli non rimossi il 58%. Dall'Italia sono prevenute a Google 26.213 richieste di cancellazione. ammonta a 85.744 il numero di url che hanno chiesto di rimuovere. Il 29,7% sono stati rimossi, il 70,3 no.  Il report mostra anche degli esempio. Per l'Italia viene citato questo caso: «una donna ci ha chiesto di rimuovere un articolo risalente a decenni fa, relativo all'omicidio di suo marito, in cui era citato il nome della donna. Abbiamo rimosso la pagina dai risultati di ricerca relativi al suo nome». «Durante la valutazione di ogni richiesta - fa sapere BigG - Google deve tenere in considerazione i diritti della persona e l'interesse pubblico
per i contenuti».
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