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di Laura Bogliolo

La lotta dei Sioux, dalle frecce al check-in su Facebook

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Sabato 5 Novembre 2016, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 01:05
Sono tutti a Standing Rock. Non in vacanza, ma (almeno virtualmente) per  sostenere la battaglia dei Sioux. Il post è stato messo online il 31 ottobre. Poco dopo c'erano quasi un milione e mezzo di persone che avevano usato la funzione "check in" di Facebook per comunicare che si trovavano nella riserva dei nativi americani in Nord Dakota.  La richiesta lanciata sui social network (non è chiaro da dove sia partita), ha l'obiettivo di confondere la polizia su chi e quante persone stanno lottando contro la realizzazione del gasdotto. Secondo i nativi americani potrebbe contaminare l'acqua, inoltre, dovrebbe passare sopra luoghi sacri. 
Su Facebook e Twitter si diffondono gli hashtag #nodapl, #ImWithStandingRock.
Il dipartimento di polizia di Morton County ha negato di utilizzare Facebook per individuare gli attivisti. Secondo il Nyt sono state già arrestate 400 persone. Tra loro l'attrice Shailene Woodley. 
L'American Civil Liberties Union ha spiegato che la polizia ha già usato il geotagging durante le rivolte dei neri a Baltimora e Ferguson. I dati sarebbero stati presi da un'azienda con sede a Chicago alla quale Facebook, Twitter, e Instagram hanno già bloccato l'accesso. 



 





 
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