o che il brodo di pollo fa passare il raffreddore: sono solo alcuni dei luoghi comuni tramandati di generazione in generazione ma in realtà privi di fondamento scientifico. Ecco i 10 falsi miti su cui si fa chiarezza:
1. Mangiare sano aiuta a prevenire il contagio: non è vero. Sebbene una corretta alimentazione sia buona norma da seguire in generale, è del tutto ininfluente sulla febbre.
2. La vitamina C accelera il processo di guarigione: non è vero anche perché il nostro corpo non può assimilare più di un determinato quantitativo di questa vitamina.
3. Il sonno fa bene ai bambini con l'influenza: è vero ma è un sonno che va monitorato in termini di respiro. Se affannato, può essere campanello d'allarme per altri disturbi.
4. Dopo tre giorni un bambino non è più contagioso: non è vero, dipende dal virus in questione.
5. Senza vomito o diarrea non si può parlare di influenza: non è vero. L'influenza è principalmente una malattia respiratoria perciò può presentarsi anche senza questi sintomi.
6. Non asciugarsi bene i capelli espone maggiormente all'influenza: non è vero. Per quanto uscire con i capelli bagnati non sia consigliato soprattutto d'inverno, l'influenza è un virus che colpisce indipendentemente da questo.
7. Non coprirsi abbastanza significa rischiare di più: non è vero. E' più che altro la forte escursione termica (il passaggio violento dal caldo al freddo e viceversa), a facilitare il contagio.
8. Lavarsi spesso le mani previene il proliferarsi del virus: è vero, ma vale per qualsiasi malattia e infezione di tipo virale.
9. Nutrirsi per forza 'affama l'influenza': non è vero. La cosa veramente importante è idratarsi bene per sopperire alla perdita di liquidi che si verifica. Sì all'introduzione nella dieta di sodio e potassio con banane, zuppe e succhi di frutta.
10. Gli anziani sono soggetti ad ammalarsi più facilmente: non è vero anzi forse vivendo in ambienti chiusi per la maggior parte del tempo sono meno esposti al virus. L'unico problema è che una volta contagiati, potrebbero avere complicazioni più serie rispetto ai giovani.
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