Tredici gennaio: una data tragica e provvidenziale nella vita di Silone

Tredici gennaio: una data tragica e provvidenziale nella vita di Silone
di Maria Nicolai Paynter*
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Sabato 13 Gennaio 2018, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 17:15
L'AQUILA - Il 13 gennaio ricorre l'anniversario del terremoto che colpì la Marsica nel 1915. Dopo più di un secolo la memoria di quelli che allora perirono rimane, a testimonianza del dolore e delle sofferenze di allora e dello spirito di umana solidarietà che ha reso possibile la ricostruzione. I più recenti, tragici terremoti che hanno colpito L'Aquila nell'aprile del 2009 e Amatrice nell'agosto 2016, seminando morte negli epicentri e nei paesi vicini come Onna, Accumoli e Arquata, ci ricordano quanto siamo vulnerabili e quanto sia essenziale resistere alla tentazione di arrendersi.
Il 13 gennaio 1915, Marianna Delli Quadri, la madre di Ignazio Silone fu trovata tra le vittime. Secondino Tranquilli, ancora quattordicenne, rimase orfano e si trovò ad affrontare le conseguenze del suo nuovo stato con il solo aiuto di don Orione. Lincontro di due uomini liberi: Don Orione e Silone, pubblicato da Giovanni Casoli, è illuminante. Le lettere che i due si scambiarono, dal 1916 al 1918, rivelano molto sugli anni formativi del ragazzo: cosa sentiva, come analizzava i propri pensieri e come cercava di far fronte ai suoi timori e alle sue ansie.
Negli anni della prima guerra mondiale, Secondino rimane solo perché mentre i suoi coetanei sono richiamati alla leva, lui è dichiarato inabile per ragioni di salute. Segue un breve momento informato al carpe diem, che si conclude ben presto alla vista del modo con cui le autorità conducono le opere di ricostruzione. Per fare del bene, come egli scrive a don Orione, a diciannove anni, s'immerge più direttamente nella politica. ed è subito eletto Segretario della Gioventù socialista italiana. In quello stesso anno incontra Antonio Gramsci, e nel 1921 è a Livorno tra i fondatori del Pcd'I.

Incaricato dal partito, Secondino entra nella lotta clandestina antifascista insieme alla compagna Gabriella Seidenfeld. Subisce arresti ed espulsioni, senza mai risparmiarsi, finche' nella riunione del Comintern del 1927 si rende conto che il comunismo non è altro che un fascismo rosso. Poi, quando Guglielmo Jonna denuncia i compagni alla polizia fascista, ripara in Svizzera e conduce da lì la sua lotta clandestina.
Seguono anni difficili; il 13 aprile 1928 Il fratello Romolo, arrestato sotto falsa accusa di aver attentato alla vita del re, rischia la vita nel carcere di Procida. Secondino fa tutto il possibile per lui, ma non è in grado di aiutarlo come vorrebbe. Fa ricorso a personaggi illustri e, grazie al loro intervento, riesce a salvargli la vita. Ma Romolo non è liberato. Condannato a quindici anni di prigione per l'appartenenza al Partito comunista, muore in carcere il 27 ottobre 1932.

La data del 13 gennaio è indelebile nella mente e nel cuore di Secondino.
Il 13 gennaio 1915 perde la madre.
Il 13 gennaio 1891 nasce Marcel Fleischmann, il mecenate che l'ospiterà per oltre un decennio nella sua Kleine Pension, alla Germaniastrasse di Zurigo.
Il 13 gennaio 1931, Secondino - che sta per pubblicare Fontamara con lo pseudonimo di Ignazio Silone - incontra Fleischmann come invitato alla festa per il suo quarantesimo compleanno.
Per il 13 gennaio 1934 Silone scrive al nuovo amico dicendogli che il terremoto e la sua nascita connettono lutto e rinascita, dolore e gioia.
Il 13 gennaio 1941 Silone scrive la sua più famosa lettera all'amico esprimendo la sua gratitudine per quello che ha ricevuto e ancora riceve, e per la generosità di Fleischmann verso tanti rifugiati, illustri e meno illustri, che trovano da lui nutrimento anche spirituale e la forza di andare avanti. Silone gli manda anche una copia della Lettera di San Paolo ai Corinti, capitolo 13, con un suo commento che traccia un'analogia con lo spirito che anima Fleischmann a fare del bene senza mai nulla chiedere o aspettarsi in cambio.
Il 13 gennaio 1973, il giorno dell'ottantaduesimo compleanno di Fleischmann, muore la sua compagna, Elsa Schiess. Nel telegramma dello stesso giorno a Ignazio e Darina Silone, Marcel dice: Elsa s'est endormie ca matin doucement.

La corrispondenza di Ignazio Silone e Marcel Fleischmann, trovata dalla nuora di quest'ultimo nello studio del marito, è ora consultabile al Centro Studi Ignazio Silone di Pescina. Diocleziano Giardini, che fin dall'inizio, su affidamento di Darina Silone, ha protetto il patrimonio letterario dell'autore, è sempre disponibile ad accogliere gli studiosi e a guidarli nelle loro ricerche. La nuova direttrice del Centro, Ester Cicchetti, lo conduce con professionalità e grande interesse. Maria Moscardelli, parente di Silone e curatrice del sito web a lui intestato, condivide il suo sapere con molta generosità. Liliana Biondi, studiosa siloniana, mantiene vivo lo spirito di cooperazione tra i vari settori interessati alla promozione delle ricerche.

* Professoressa Emerita
of Italian Studies,
CUNY, Hunter College
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